Bonding prenatale: come entrare in contatto con il proprio bambino

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Bonding prenatale
Come si attiva il bonding prenatale

Il “bondig prenatale”, indica il processo attraverso il quale, la gestante stabilisce un dialogo con il proprio bambino. La madre, sin dai primi mesi di gravidanza, avverte la presenza di una vita che cresce nel suo grembo: la percezione della madre, è principalmente “fisica”, perché lo sviluppo del feto, apporta dei cambiamenti anche al suo corpo. A questo sentire fisico, si accompagna un sentire emotivo, che per una madre ed il suo bambino rappresentano un processo assolutamente naturale. Nel bonding prenatale, la conoscenza e la comunicazione rappresentano uno scambio reciproco, tra la madre e il bambino e il bambino, la madre e il resto del mondo.

 

Il bondig prenatale favorisce la costruzione di un legame molto intimo tra la madre ed il suo bambino e più è forte questo legame, più aumentano le possibilità che il bambino sviluppi in futuro un rapporto sano ed equilibrato con la madre.

Secondo diverse ricerche, il bondig prenatale, sarebbe favorito da diversi fattori, che direttamente o i direttamente influenzano questo processo.

In primis, lo stato economico sociale della madre: le donne che appartenenti ad un ceto sociale medio-alto, vivono in un ambiente confortevole, hanno un entourage morbido e di conseguenza la possibilità di affrontare una gravidanza serena.

Le cure: una donna in stato interessante, necessita di cure costanti e di un’equipe specializzata di medici; il benessere economico e la condizione sociale influiscono anche su questa variabile. Il bondig prenatale, è un processo naturale che si attiva anche attraverso il percorso che la gestante effettua con il proprio medico, che seguirà la crescita e lo sviluppo del feto.

Numero di gravidanze precedenti: è una variabile importantissima che influisce sul bondig prenatale. Le donne con un maggior numero di figli, sviluppano un minore attaccamento rispetto alle donne che sono alla prima o alla seconda gravidanza.

Disturbi psichici o dell’umore: le donne inclini a disturbi del genere, che possono peggiorare nella fase della gravidanza, non attivano quasi mai il processo di bonding prenatale con il feto. Il comportamento della madre, tende ad essere scomposto rispetto alla gravidanza, e quindi anche il sottile legame con il feto, viene compromesso.

Rapporto con il partner: un rapporto sano e positivo con il partner, favorisce il bonding. E’ molto importante che anche il padre del bambino sia partecipativo rispetto alla gravidanza e che stabilisca con il feto un rapporto comunicativo, che sarà meno forte, ma comunque sentito da ambo le parti. Per aumentare le possibilità di contatto, è importante avere un costante rapporto con il proprio corpo, e parlare al feto e sentirlo.

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