Bambini in acqua, il decalogo della sicurezza

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La tragica morte del piccolo Edoardo, drammaticamente annegato nel Parco giochi acquatico di Mirabilandia, dopo essere stato lasciato solo dalla madre, ricorda quanto sia importante non lasciare, mai e poi mai i bambini incustoditi al mare, nelle piscine o anche in bagno. 

Sicurezza bambini acqua prevenire annegamenti

Il rischio annegamento è altissimo e i dati lo confermano: ogni anno, infatti, in Europa sono circa 5.000 i bambini tra 1 e 4 anni che perdono la vita per annegamento e nel mondo sono circa 175.000 le vittime tra 0 e 17 anni. 

Per sensibilizzare i genitori, arriva la campagna lanciata  dall’Associazione Acquatic Education e patrocinata dal Ministero della Salute per sensibilizzare i genitori sul problema dell’annegamento e del semi-annegamento in acqua Acquaticità e sicurezza 0-12 anni. Dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare.

Ecco il decalogo della sicurezza, disponibile anche sul sito www.educazioneacquatica.it

 

  1. Valuta le capacità natatorie
  2. Saper stare a galla non significa necessariamente saper nuotare. Una persona capace di galleggiare ma che non è in grado di effettuare tecniche di respirazione sott’acqua è un potenziale annegato.
  3. Mai da solo in acqua
  4. Un crampo, un’onda improvvisa, un trauma anche leggero in acqua possono essere causa di problemi e possibile annegamento. Ecco perché in mare e tratti di spiaggia non sorvegliati è bene nuotare sempre in gruppo.
  5. Fare attenzione al freddo e al salto termico
  6. Uno sbalzo termico troppo repentino tra la temperatura esterna e quella dell’acqua potrebbe provocare un’idrocuzione. Ecco perché è bene entrare sempre in acqua in modo graduale evitando gli shock termici.
  7. Evitare di entrare in acqua quando non ci si sente in perfette condizioni psico-fisiche
  8. Non entrare in acqua se non sono passate almeno tre ore dopo un pasto completo e due da uno spuntino leggero.
  9. Ma bere acqua o bibite ghiacciate prima di entrare in acqua
  10. Non entrare in acqua se le condizioni meteorologiche sono difficili o il mare particolarmente agitato.
  11. Non forzare mai le proprie prestazioni
  12. In caso di stanchezza, crampi meglio evitare di spingersi troppo al largo.
  13. Fare molta attenzione ai tuffi
  14. Prima di tuffarsi dagli scogli, controllare sempre la profondità dell’acqua ed escludere la presenza di eventuali massi nell’arco di almeno 4/5 metri.
  15. Fare attenzione alle apnee ed evitare l’iperventilazione
  16. Durante l’apnea è assolutamente vietata l’iperventilazione (atti respiratori rapidi e veloci) dal momento che tale pratica potrebbe provocare la sincope. Sott’acqua è consigliato effettuare delle respirazioni lente e profonde facendo precedere l’immersione da un buon rilassamento psico-fisico.

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PHOTO CREDITS | THINKSTOCK

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