L’artrite reumatoide in gravidanza non è un problema se è controllata

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Le donne che soffrono di artrite reumatoide possono tirare un sospiro di sollievo: secondo un recente studio, se la patologia è ben controllata, la gravidanza procederà in maniera normale. I rischi concreti per un bambino la cui madre è affetta da artrite reumatoide sono la nascita prematura e un peso più basso rispetto alla norma; tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Arthritis and Rheumatism, questo avviene solo se la madre assume cortisonici e se la malattia non è controllata. 

I medici dell’Erasmus MC, University Medical Center di Rotterdam hanno esaminato 152 donne affette da artrite reumatoide e hanno rilevato che l’età gestazionale era più bassa nelle gestanti che assumevano prednisone e che il grado di attività della patologia influiva direttamente sul peso del bambino alla nascita; nelle donne in cui la malattia era ben controllata, la gravidanza proseguiva normalmente come per le donne sane.

Inoltre, le donna affette da artrite reumatoide hanno più probabilità di ricorrere a un parto strumentale, mentre il cesareo viene effettuato solo a quelle in cui l’attività della patologia è avanzata.

Commentando i dati emersi dallo studio dell’University Medical Center di Rotterdam, la Dottoressa Luana Mancarella, reumatologa presso la Struttura Semplice di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna precisa:

Avere un figlio non è un problema quando la malattia è in remissione da almeno 6 mesi. Anzi, può essere addirittura un vantaggio. È degli stessi autori uno studio che evidenziava che la gravidanza comporta un miglioramento della patologia, purché al momento del concepimento l’artrite reumatoide sia ben controllata.

 

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