
Con il termine puerperio si indica il periodo che segue il parto. In questo periodo, di circa quaranta giorni, il corpo della donna subisce alcuni cambiamenti che lo riconducono all’assetto precedente alla gravidanza e riguardano dimensioni dell’utero, metabolismo e ormoni. E’ un periodo molto particolare sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico perchè la neo-mamma deve anche confrontarsi con il suo nuovo ruolo e con i nuovi impegni e responsabilità che questo comporta.
Esattamente come accade per l’allattamento, anche sul puerperio si sente dire un po’ di tutto e molte mamme già “navigate” si dilettano a dispensare consigli su cosa e meglio fare o no per tornare in forma piuttosto su quali attività siano vietate o consentite alla mamma. Per esempio, vi potrebbe capitare di sentirvi dire che è meglio non fare il bagno o non avere rapporti sessuali per almeno un mese dopo la nascita del piccolo. Sarà vero? Per rispondere a queste e ad altre domande vediamo di conoscere meglio il puerperio e capire come comportarci per viverlo e superarlo al meglio.
Abbiamo appena saputo di aspettare un bambino e già nella nostra mente ci chiediamo se sarà maschio oppure femmina, poi passano le settimane e ci finalmente ci rivelano il sesso e noi iniziamo a fantasticare, cosa farà da grande, che studi affronterà, sogniamo di segnarlo a calcio se è un maschio oppure a danza se è una bambina. Si avvicina il parto e già abbiamo comprato il corredino in tinta e decorato la cameretta a seconda del sesso, magari con Hello Kitty o Topolino. Noi tutti pensiamo che il cervello dei nostri bambini, sia già orientato verso certi comportamenti tipici dell’essere maschio o femmina ed invece da molte ricerche emerge che invece il cervello è inizialmente neutro e siamo noi genitori che lo coloriamo a seconda del sesso, cioè li stimoliamo ad assumere certi comportamenti stereotipati come ad esempio farli giocare o con le macchinette oppure con le bambole.
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