Vaccino anti- Epatite B, quando farlo, perché ed effetti collaterali

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La vaccinazione anti- Epatite B è obbligatoria in Italia dal 1991 . In genere si esegue insieme alle altre 3 vaccinazioni (antitetanica, antidifterica, anti polio). Viene somministrata dunque sempre attraverso una iniezione intramuscolare entro il terzo mese di vita, poi al quinto ed infine quando il bambino compie gli ultimi 11 mesi. La sua efficacia è pari al 95% dei casi per prevenire l’infezione e le sue complicanze croniche. E’ è il primo vaccino ad essere stato sviluppato anche come prevenzione di tumori.

Vaccino anti- Epatite B, quando farlo, perché ed effetti collaterali

Cosa è l’epatite B?

L’epatite B è una malattia infettiva che si trasmette attraverso il sangue ed  è provocata dal virus HBV che arriva ad aggredire il fegato indebolendolo e danneggiandolo talvolta irreparabilmente anche nel corso del tempo. Spesso l’infezione non dà luogo ad alcuna manifestazione evidente e questo la rende ancora più insidiosa. Laddove invece i sintomi si presentano sono:

  • Malessere generale
  • Febbre
  • Vomito
  • Diarrea
  • Ittero (ingiallimento della cute dovuto ad un errato funzionamento del fegato)

Il virus rimane latente nell’organismo anche dopo che i sintomi sono regrediti. Per tali motivi il vaccino è necessario.

 

Effetti collaterali Vaccino anti Epatite B

Il 5% dei bambini dopo la vaccinazione può presentare quali effetti collaterali sintomi simil influenzali come febbre mal di testa e malessere generale che comunque si risolvono rapidamente. In caso di dubbi o altre reazioni rivolgersi al pediatra di fiducia.

Numerosi gli studi scientifici sul lungo termine che non hanno evidenziato eventi avversi gravi connessi alla vaccinazione.

 

 

Foto | Thinkstock

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