Ragadi anali in gravidanza, come prevenirle

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Le ragadi anali in gravidanza rappresentano uno dei fastidi legati alla dolce attesa. Prurito, dolore, bruciore e conseguente sanguinamento sono alcuni dei sintomi ad esse legati ed oltre ad un disagio fisico possono, a lungo andare, interferire anche sull’umore peraltro già ballerino durante la gravidanza. Si tratta, inoltre, di un disturbo che, se non trattato, può dare vita ad una patologia cronica. Spesso al centro di poco interesse o, peggio, di poca informazione a riguardo legata anche ad una sorta di vergogna nell’affrontare il problema, le ragadi anali vanno curate, onde evitare spiacevoli conseguenze.

Ragadi anali gravidanza come prevenirle

Le ragadi anali colpiscono all’incirca il 10 per cento delle donne in dolce attesa. Nonostante non si vedano esse sono capaci di incidere negativamente sulla qualità della vita. Combatterle è possibile ma grande importanza riveste, prima di tutto, la prevenzione. Utile risulterà infatti prestare particolare attenzione alle proprie abitudini alimentari e dell’igiene personale. Un primo passo consiste nel prediligere un’alimentazione sana, ricca di fibre e di liquidi; bere molto ed aumentare le porzioni giornaliere di frutta e verdura, favorirà la defecazione. Importante sarà poi limitare il consumo di spezie e di cibi piccanti.

Fondamentale è anche la corretta igiene della zona: tenete sempre a disposizione delle salviette umidificate che vi torneranno utili qualora non abbiate la possibilità di lavarvi, specie fuori casa. E’ consigliato utilizzare acqua tiepida per i lavaggi mentre efficaci risultano degli impacchi effettuati con una soluzione fisiologica. In quanto alla biancheria intima prediligete degli slip in cotone. Di grande aiuto è l’utilizzo di un lubrificante, come la vaselina, ad esempio, prima della defecazione. Evitate, per quanto possibile, di effettuare sforzi eccessivi durante l’evacuazione. Non incorrete, infine, nello sbaglio di abusare di medicinali quali lassativi nè di reprimere lo stimolo per paura di provare troppo dolore.

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Photo Credits | Subbotina Anna / Shutterstock.com

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