gravidanza a rischio
Gravidanza a rischio in presenza di ovaio policistico

Gravidanza a rischio in presenza di ovaio policistico

L’ovaio policistico o meglio, la sidrome dell’ovaio policistico, nota con la sigla PCOS è una patologia che colpisce generalmente il sistema endocrino delle donne in età riproduttiva, nelle quali si manifesta un ingrossamento delle ovaie a causa di un accumulo, al loro interno, di cisti liquide dette “follicoli”. Secondo un recente studio condotto nel Regno unito e pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, le donne che ne sono affette sarebbero più esposte ad aumento del rischio di una gravidanza caratterizzata da esiti negativi, con aborti spontanei o parti prematuri, nonostante mantengano un peso corporeo adeguato.

Gravidanza a rischio in presenza di ovaio policistico

Gravidanza, non esiste il rischio zero e aumentare gli esami è inutile

La gravidanza è una grande emozione, ma porta con sé anche una certa paura. La prima è che tutto non vada bene, la seconda il parto. Purtroppo non esiste un rischio zero. È un dato di fatto che va metabolizzato. L’Italia, insieme a Francia e Gran Bretagna, ha il più basso indice di mortalità al mondo in gravidanza, dieci donne su centomila. Che in numeri, su circa cinquecentomila parti all’anno, fa 50 donne. 50 donne sembrano tante eppure sono davvero una piccola percentuale (solo negli Usa questo dato è doppio).

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Citomegalovirus in gravidanza, il trattamento con le immunoglobuline potrebbe essere utile

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L’infezione da Citomegalovirus è sempre abbastanza preoccupante in gravidanza e secondo uno studio, ogni anno, in Europa e in Usa, sono circa 80mila le donne che entrano in contatto con questo virus. E non è tutto, perché il tasso di trasmissione madre-feto aumenta del 33% nel primo periodo della gestazione mentre la percentuale sale fino al 75% quando la sieroconversione avviene nella fase più avanzata.

Cosa fare in gravidanza per non annoiarsi

Cosa fare in gravidanza per non annoiarsi

Cosa fare in gravidanza per non annoiarsi

Esistono dei casi in cui, in presenza di gravidanze a rischio, i medici raccomandino lunghi periodi di assoluto riposo. Ciò, se inizialmente da un lato potrebbe sembrare piacevole (insomma, avere del tempo libero da dedicarsi non è da tutti), dall’altro, a lungo andare, potrebbe rivelarsi più pesante del previsto. Il rischio sta nell’annoiarsi presto non riuscendo più a godersi le ore a disposizione. Ed allora? Come fare in quei casi in cui la noia sia dietro l’angolo?

funneling cervicale gravidanza rischio

Funneling cervicale in gravidanza: definizione e rischi

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Il funneling è la dilatazione dell’orifizio uterino interno e viene rilevato attraverso la cervicometria che misura appunto la lunghezza della cervice uterina. La cervicometria viene eseguita a partire dalla 22° – 24° settimana, tramite sonda transvaginale e a vescica vuota.

Il funneling è una delle causa del parto pretermine o prematuro e nello specifico si ha uno svasamento del collo dell’utero che provoca quindi la discesa del sacco e l’apertura del parto. Quando viene diagnosticato il medico può decidere, a seconda della settimana di gestazione in cui si trova la paziente, di procedere o meno con il cerchiaggio.

Malattie reumatiche in gravidanza: a Pavia un nuovo protocollo di cura

Le malattie reumatiche autoimmuni sono molto diffuse. Pensate che ne soffrono circa 4 donne incinte su 100 e non lo sanno. Purtroppo queste patologie possono mettere a dura prova la salute delle madri ma anche del loro bambino, di conseguenza è auspicabile diagnosticarle e curarle prima della gravidanza. Quali sono i rischi? Possono provocare aborti spontanei, morti fetali e nascite premature, oltre a complicazioni anche molto gravi.

Gravidanza a rischio: le nuove regole per l’astensione anticipata dal lavoro

Lavorare e sopportare il peso di una gravidanza a rischio è davvero un grave problema per molte donne, costrette a stare casa dall’ufficio prima della fine del settimo mese. È sempre una decisione difficile, ma ci sono casi in cui non si può far diversamente. Attenzione però, perché negli ultimi mesi sono cambiate le norme per l’astensione anticipata. Non c’è nulla di particolarmente complicato, semplicemente l’iter burocratico è un po’ diverso.

parto quadrigemellare

Torino, una donna partorisce quattro gemelli

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«Un evento straordinario: i parti quadrigemellari sono rarissimi, uno ogni 800 mila», così dicono i medici. Eppure è successo, qualche giorno fa, all’ospedale Sant’Anna di Torino: una donna ha dato alla luce quattro gemelli, tre femminucce e un maschietto.

Una donna affetta da fibrosi cistica può avere un figlio?

Fino agli anni ’80 una donna con la fibrosi cistica si sentiva rispondere dai medici di non potere assolutamente avere una gravidanza. Infatti in base ai dati raccolti si diceva che al di sotto di una certo indice di funzionalità polmonare (FEV1 ovvero Volume di Flusso Espiratorio, espresso in percentuale rispetto al valore normale atteso) e di un certo livello di situazione nutrizionale (indicato dal rapporto peso/ altezza), la gravidanza comportava grossi rischi.

Altri studi sono stati fatti poi nei decenni successivi e hanno coinvolto un ingente numero di donne con fibrosi cistica e non. Uno dei più importanti è stato The Effect of Pregnancy on Survival in Women with Cystic Fibrosis condotto da Goss CH, Rubenfeld GD, Otto K, Aitken ML dalla Division of Pulmonary and Critical Care Medicine, (Department of Medicine, Università di Washington Medical Center).

Gravidanza, dopo i 35 anni 6 volte più rischiosa

La fertilità sia dell’uomo che della donna, si sa, declina con il passare degli anni. Se si desidera avere un bambino, quindi, meglio non rimandare troppo.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Obstetrician and Gynaecologist ha ribadito i rischi, per mamma e bambino, di concepire un figlio dopo i 35 anni. I ricercatori hanno analizzato i risultati dei tutte le ricerche effettuate sul tema negli ultimi anni. Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che per la donna dopo i 35 anni aumentano di ben sei volte i rischi di complicazioni durante la gravidanza. In particolare, aumenta il rischio di aborti spontanei, parto pre-termine, gravidanza ectopica, preeclampsia , cesareo, etc.. Aumenta, inoltre, il rischio di mettere al mondo un bambino con problemi cromosomici, ed in particolare affetti dalla Sindrome di Down.

Gravidanza, quando può essere definita a rischio

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Una gravidanza viene definita a rischio quando sono presenti delle condizioni che potrebbero compromettere la salute del bambino o della futura madre; tali condizioni possono essere legate sia a problemi dell’apparato genitale presenti prima della gravidanza quali stenosi pelvica, cistoma ovarico, malformazioni uterine e infezioni genitali, sia a precedenti episodi di aborto o parti prematuri cui si aggiungono, quali fattori di rischio, l’età ella donna, inferiore a 17 anni e maggiore dei 35, malattie ereditarie, autoimmuni o infettive, obesità, diabete, cardiopatia, ipertensione, deficit nella nutrizione, o epatite.

In alcuni casi però il rischio insorge mentre la gravidanza è in corso ed è definito sia da malformazioni del feto, problemi della placenta (previa o insufficienza placentare), incontinenza cervico-istimica (il collo dell’utero si dilata precocemente), ipossia del feto (carenza di ossigeno nel sangue), che da condizioni quali gestosi, minacce d’aborto,   gravidanza protratta, assunzione di droghe, alcool e fumo ed esposizione ad agenti nocivi.