Lo sport in gravidanza fa bene a mamme e bambino

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Fare sport in gravidanza fa bene. lo abbiamo detto in diverse occasioni, perché questo è un tema molto caro alle donne moderne, che sono abituate a mantenersi in forma praticando un po’ di ginnastica, magari pilates o acquagym. Ci sono due nuovi studi, uno svedese del Karolinska Institutet, realizzato in collaborazione con i colleghi spagnoli del Polytechnic University-Madrid, uno canadese, condotto dalla University of Montreal e dall’ospedale pediatrico CHU Sainte-Justine, hanno messo in luce i benefici della ginnastica durante la maternità.

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Nella prima ricerca sono state coinvolte 160 donne tendenzialmente sedentarie durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Al momento del parto, il bebè delle mamme sedentarie sono nati con maggiori difficoltà e con un peso a volte eccessivo, di conseguenza con un rischio di sviluppare obesità o malattie metaboliche maggiore. I piccoli con madri fisicamente attive oltre a essere incorsi in quanto detto prima in percentuali minori, hanno dimostrato – a 8 giorni dalla nascita – un’attivazione cerebrale più matura.

Ovviamente non tutti gli sport vanno bene e non bisogna esagerare, soprattutto se non si è degli sportivi. Ideali gli allenamenti aerobici, evitando stress eccessivi. Inoltre, inserite esercizi respiratori e specifici per il rinforzo del pavimento pelvico e della muscolatura addominale. Sono invece da evitare tutti gli sport anaerobici, quelli violenti, l’attività agonistica, i tuffi, le immersioni, l’equitazione, tutte le discipline che possono arrecare traumi e gli sforzi in alta quota.

Il nuoto (e i suoi derivati) è lo sport migliore durante la gravidanza, perché dona ottimi benefici alla mamma e al bambino. L’assenza di forza di gravità aiuterà le madri a scaricare il peso del pancione, creando un habitat ideale per il feto, molto simile a quello in cui vive. Si utilizzano solitamente delle apposite piscine con acqua riscaldata e mantenuta a una temperatura compresa tra i 29 e 32 gradi, ma nessuno vi vieta di nuotare in una classica piscina olimpica. È molto importante monitorare la respirazione e le pulsazioni: il battito non deve mai passare le 150 pulsazioni al minuto.

Photo Credits: Diego Cervo / Shutterstock

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