Spezie e aromi, quando e come introdurli nell’alimentazione del bambino

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Appena qualche giorno fa abbiamo visto i consigli dei pediatri per ridurre il sale aggiunto nella dieta dei bambini. Indicazioni indispensabili cui attenersi per evitare il rischio che il piccolo si abitui sin dalla più tenera infanzia ad alimenti troppo sapidi e finisca per seguire una dieta squilibrata e diventi un adulto iperteso.

Tra le indicazioni del decalogo stilato dai pediatri in occasione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale vi era anche quella di sostituire il sale aggiunto con aromi e spezie, suggerimento questo valido si  a per i grandi sia per i piccoli. Ma a che età possiamo aggiungere questi ingredienti nei pasti destinati ai bambini?

La maggior parte delle spezie e degli aromi possono sostituire il sale nelle pappe dei bambini a partire dai due anni di età. Fanno eccezione quelle più piccanti, come il peperoncino e la senape, per le quali bisogna attendere che il bambino abbia compiuto almeno quattro anni. E’ invece opportuno moderare le quantità di chiodi di garofano, noce moscata (che spesso viene aggiunta al purè di patate) e sesamo. Semi di cumino e semi di finocchio possono essere invece aggiunti ai passati di verdure.

Dal gruppo delle erbe aromatiche si può attingere un po’ più liberamente: ne fanno parte infatti rosmarino, origano, timo, prezzemolo, basilico. Queste, sempre in piccole quantità, possono essere introdotte nella dieta del bambino già a partire dal compimento del primo anno di età.

In ogni caso, è preferibile che erbe aromatiche e spezie siano prodotti da agricoltura biologica; da un lato per essere certi che non abbiamo subito processi di trasformazione industriale che li espongono al rischio di contaminazione da parte di agenti inquinanti, dall’altro per essere certi che le loro qualità organolettiche, e quindi le loro proprietà benefiche, siano inalterate.

Photo credit | Think Stock

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