Siamo mamme, scusate il disordine!

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scusa il disordine

Mamme, è il momento di essere sincere: se mentre state leggendo questo post siete in casa (se no, fate un piccolo sforzo di memoria), guardatevi intorno e diteci cosa vedete. Non avete rifatto il letto? I giocattoli hanno invaso ogni singolo anfratto, anche il più nascosto? Il divano è inagibile a causa di una tracimazione di biscotti sbriciolati?

Non vergognatevi, è tutto nella norma. È vero, sulle riviste di arredamento le stanze brillano di luce propria, negli spot pubblicitari le famigliole del Mulino Bianco (e anche le altre) fanno colazione in cucine immacolate, persino le camerette dei bambini vengono rappresentate come piccoli gioielli di organizzazione, ordine e funzionalità.

Ma la realtà è ben diversa, e le mamme lo sanno bene. Perché i bambini esplorano, i bambini colonizzano, i bambini sporcano. Ed è giusto e sacrosanto che sia così, ed ogni tentativo per impedire loro di essere quello che sono, bambini appunto, è frustrante per noi e per loro, oltre che assolutamente inutile. Le mamme casalinghe, e molto motivate, possono anche tentare di arginare la mattina i danni che i figli fanno nel pomeriggio, in un eterno circolo vizioso, mentre per le mamme che lavorano la battaglia è decisamente impari.

L’unica cosa saggia da fare è accettare serenamente il fatto che la nostra casa non potrà più essere quella di prima, e c’è una cosa che, più di ogni altra, può aiutarci in questo percorso: sapere che non siamo sole, che è così per tutte.

Ed è proprio con questo spirito che il sito Genitori Crescono ha lanciato il contest (geniale, a mio avviso) Scusa il disordine: tutte le mamme sono invitate a fotografare e pubblicare, con modalità spiegate sul sito, scorci della propria casa in tutto il suo splendido, e realissimo, disordine, aggiungendo una didascalia (auto)ironica. Ne viene fuori una sorta di catalogo assolutamente antitetico rispetto a quelli che siamo abituate a sfogliare: perché è divertente, consolante e, soprattutto, vero. Vi invito a farci un giro e, se vi va, a condividere le immagini della vostra casa, con un certo orgoglio anche: sono sicura che, dopo, vi sentirete meglio.

E ricordate: la prossima volta che andate a trovare una vostra amica, e trovate una casa in perfetto ordine, non sentitevi in  colpa, non siete voi ad essere inadeguate. È lei che o non ha figli, oppure ha riordinato in fretta e furia mezz’ora prima.

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