La psicomotricità, un modo per socializzare

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psicomotricitàLa socializzazione è una fase davvero importante per i nostri bambini, è uno degli elementi che ci spinge ad iscriverli a scuola e non a farli stare con una baby sitter quando ci assentiamo per andare a lavoro, è l’essenza del loro sviluppo e del loro percorso di crescita.  Per i bambini perciò tutte le attività che li portano a socializzare e a stabilire delle relazioni con gli altri sono fondamentali; una di queste attività è la psicomotricità una disciplina tesa a sviluppare i rapporti e le interazioni del bambino sia con gli adulti che con i suoi coetanei, attraverso la comprensione delle regole e il controllo del corpo e del linguaggio ad esso relativo.

Oggi nelle scuole materne e nei nidi d’infanzia spesso vengono organizzati corsi di psicomotricità, in cui i bambini sono coinvolti in attività che oltre ad insegnare loro a conoscere le nozioni del tempo, dello spazio, del corpo propongono la costruzione, la manipolazione, l’organizzazione di materiali e strumenti secondo stili personali di apprendimento.

Con la psicomotricità il bambino scopre e costruisce esperienze nuove, inventa e crea utilizzando materiali come materassi, tappeti, cuscini, strati di gomma piuma, ogni tipo di superficie e di struttura sul quale rotolare, saltare, strisciare, fare capriole, ecc..

Fino ai 3 anni le attività motorie saranno movimenti spontanei fini a se stessi mentre successivamente i movimenti saranno organizzati e regolati da precise istruzioni. La psicomotricità aiuta anche il bambino ad uscire fuori dal proprio guscio, ad esprimere il suo mondo interiore attrverso la mimica del viso e del corpo. Ciò che veramente è bello e colpisce di questa disciplina è il fatto che chi la insegna lo fa calandosi nei panni del bambino, assumendo le sue dimensioni, rinunciando ad essere il maestro e divenendo un assistente di un processo di conoscenza.

Le finalità delle attività psicomotorie possono essere raggruppate in quattro punti:

  • rafforzare la sfera della comunicazione, stimolare l’interazione e il confronto, sviluppare la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, imparare a percepire e comprendere sistema le regole;
  • promuovere la conoscenza dello schema corporeo, del concetto di tempo e di spazio, della coordinazione e dell’equilibrio.
  • la stimolazione al fare, l’emulazione, la capacità di eseguire attività che seguano delle regole precise o attività che prevedano l’esecuzione di giochi motori;
  • la sperimentazione e la ricerca del nuovo

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