Prepararsi al parto con l’aiuto delle erbe

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prepararsi al parto con le erbe

Il parto necessita la messa in opera di tutte le forze dell’organismo, è quindi opportuno arrivarci in buona forma fisica con un corpo riposato e disintossicato. A questo scopo adottate alcuni accorgimenti; innanzi tutto sul finire della gravidanza, dovete cercare di ridurre al minimo il consumo di sale: un regime aclorurato rende quasi indolori le prime contrazioni, accelera la dilatazione del collo dell’utero e abbrevia la durata del travaglio.

Nell’ultimo trimestre provate a sostituire tutte le bevande con tisane di salvia (20 g. di foglie di salvia in un’infusione per litro d’acqua bollente); se siete già al secondo figlio è sufficiente berla l’ultimo mese. La salvia si può usare anche nella preparazione dei cibi, nei ripieni, nelle focacce, nelle zuppe, inoltre, le sue foglie sono ottime impanate e fritte.

Un’altra pianta aromatica che ha un’influenza positiva sul parto sono i chiodi di garofano: questa spezia ha la proprietà di dar forza ai tessuti dell’utero. Si possono cuocere nella minestra, oppure spezzatati o polverizzati in diverse preparazioni culinarie.

Per mantenere l’elasticità dei muscoli del perineo è utile fare ogni due giorni un bagno parziale di segale con tiglio: ne basta una manciata per litro d’acqua bollente; lasciate in infusione sotto coperchio per cinque minuti, passate poi al colino e lasciate raffreddare. Questo bagno freddo non deve durare più di dieci minuti e non più di cinque durante le ultime due settimane.

Nell’ultimo trimestre provate a mettere degli impacchi d’argilla sul ventre e sui reni: queste applicazioni sono un’ottima misura preventiva nei confronti della gestosi, perché l’argilla ha la proprietà di assorbire le tossine, e, inoltre, ossigenano il bambino, perché lo scambio di calore accelera la circolazione.

Per preparare gli impacchi, stemperate in acqua fredda l’argilla fino ad ottenere una pasta morbida, che riapplica direttamente sulla pelle e si ricopre questo strato di qualche millimetro con un telo di lino e uno di lana. Quando toglierete l’impacco, l’argilla sarà quasi asciutta e si staccherà con facilità; se la pasta non si staccasse bene, mettete un po’ d’acqua tiepida tra l’argilla e la pelle e lavate senza sapone o altri solventi. Le applicazioni vanno fatte preferibilmente di sera e tenute tutta la notte, con cicli di quindici giorni al mese. L’argilla per uso esterno può essere acquistata nelle erboristeria o nei negozi di alimenti naturali.

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