I preconcetti delle mamme condizionano il rendimento scolastico delle figlie

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Quello è un lavoro da uomo, quella è una facoltà da donna. Quante volte ci siamo sentite dire frasi di questo genere. Purtroppo le prime etichette vengono attaccate da bambini e i nostri figli crescono con degli stereotipi che possono inibire le loro ambizioni e il loro sviluppo. Secondo uno studio i preconcetti possono danneggiare il rendimento scolastico delle nostre piccoline.

Lo studio condotto dall’Università di Bologna ha dimostrato che alcune bambine sono meno meritevoli in matematica se la stessa mamma è convinta che non sia una materia da donne, mentre i test dei ricercatori hanno dimostrato che opportunamente sostenute, hanno le stesse potenzialità degli uomini.

Per entrare nel dettaglio e soprattutto nelle percentuali, se la mamma pensa che la propria figlia con i numeri non abbia molto a che fare, prenderà punteggi del 15% inferiori.  Sono state analizzate 124 bambine tra i 5 e i 7 anni e i risultati sono stati davvero sorprendenti. La cosa che più angoscia è il ruolo della mamma e quanto i preconcetti possano influenzare la crescita dei figli.

Durante l’esperimento le bambine sono state testate a scuola, in un ambiente quindi a loro consono e totalmente neutro. Prima dell’esame, una parte delle piccole ha ascoltato una storia molto stereotipata, l’altra, invece, equilibrata il giusto.  Poi hanno fatto un disegno che dovesse rappresentare il racconto. Durante questo esame, i genitori hanno dovuto rispondere a un questionario nel quale si chiedesse se i maschi o le femmine sono portati nello stesso modo per la matematica.

La maggior parte dei genitori si è riconosciuta in certi modelli culturali stereotipati, mentre solo un terzo ha dimostrato di non essere disposto ad attaccare certe etichette. Inoltre, è stata molto evidente la correlazione tra calo del rendimento in alcune materie e l’opinione dei genitori, mentre se le mamme rifiutano il preconcetto, le bambine hanno mostrato capacità superiori, uguali a quelle dei maschietti. I ricercatori spiegano questa cosa la paura di sbagliare e identificano alcune come “non alla loro portata”.

[Fonte: Ilsole24Ore]

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