Perdite vaginali, quando bisogna consultare il medico?

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Come si presentano le perdite vaginali “normali”

Abbiamo già visto che le normali perdite vaginali, quelle cioè non associate ad alcun disturbo ma che rappresentano il normale secreto della cervice uterina, sono di colore bianco o trasparenti, hanno consistenza filamentosa, non emanano un odore sgradevole e non sono accompagnate da disturbi quali bruciore e prurito.

Che colore hanno le perdite associate a disturbi?

Quando invece siamo in presenza di disturbi che alterano la composizione, e quindi l’aspetto, del secreto della cervice uterina, le perdite possono assumere diversi tipi di colore e consistenza ed essere associate a bruciore e prurito: un colorito giallognolo e consistenza cremosa possono dipendere da un’infezione gonococcica, mentre un colore giallo verdognolo e una consistenza schiumosa possono essere segno di tricomoniasi, una malattia sessualmente trasmissibile molto diffusa.

Alcuni tipi di perdite vaginali invece hanno la caratteristica di fare la propria comparsa subito dopo i rapporti sessuali o l’igiene intima e si contraddistinguono per l’odore sgradevole che emanano; in questo caso potrebbe trattarsi di vaginosi batterica o Gardnerella vaginalis, mentre perdite di consistenza purulenta associate a dolori durante il coito potrebbero essere segno di Clamydia. Ben note le perdite biancastre dovute alla candidosi, talmente dense da assomigliare a ricotta.

Cosa fare se le perdite sono sanguinolente?

Un caso a parte è rappresentato dalle perdite vaginali sanguinolente non legate al periodo mestruale. In questo caso è necessario sottoporsi tempestivamente a una visita ginecologica per escludere la presenza di polipi uterini, malattia infiammatoria pelvica e tumore uterino.

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