Pediatri, Polizia di Stato e Facebook, arriva il Decalogo antibullismo

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Come affrontare il bullismo? Come rendersi conto di avere in casa un ragazzo che si comporta come un bullo? E come capire se il proprio figlio è vittima dei bulli?

cyberbullo

Alla luce dell’ennesimo caso di bullismo, il padre della vittima ha deciso di pubblicare il volto tumefatto del figlio su Facebook e il numero impressionante di condivisioni ha fatto in modo tale che nell’arco di poche ore sia arrivato il nuovo decalogo antibullismo stilato dalla dalla più grande società’ scientifica di categoria, la Sip, la Polizia di Stato e Facebook. Rivolto a genitori e ragazzi offre preziosi consigli su come capire se ci si trova davanti a casi di bullismo.

CYBERBULLO IN CASA, I SEGNALI PER CAPIRLO

 

I consigli per i genitori:

PARLA con i figli di sicurezza e tecnologia quanto prima e più spesso equiparando lo stesso tipo di sicurezza a scuola, in auto, sui mezzi di trasporto pubblici.
CHIEDI ai tuoi figli quali sono secondo loro le informazioni che è giusto condividere online e quali è meglio evitare. Parla con loro di come percepiscono la privacy.
ACCOMPAGNA i tuoi figli, e soprattutto i più piccoli, e da subito nella navigazione online, per condividere insegnamenti e impressioni sui contenuti ricercati.
IMPARA dai tuoi figli: è un modo ottimo per capire come si comportano su Internet e per renderli  consapevoli di eventuali pericoli presenti sul web.
RISPETTA i loro interessi perché i ragazzo di oggi sono cresciuti con Internet, cellulari e SMS e con le nuove tecnologie.
CONSIGLI PER I RAGAZZI

STABILISCI alcune regole di base e pensaci bene prima di postare qualcosa
ATTENTO a non dare confidenza agli sconosciuti e a non rendere disponibili a tutti informazioni private o fotografie.
CONTROLLA le impostazioni sulla privacy dei servizi online che utilizzi e stati attento a cosa condividi.
SEGNALA i contenuti inappropriati rivolgendoti alla Polizia Postale per segnalare contenuti o attività illegali su Internet (www.commissariatodips.it).
APRITI se hai un problema e parlane con qualcuno che sia un amico, fratelli, insegnanti, genitori o un’associazione. Qualcuno potrà aiutarti.

 

photo credits | thinkstock

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