Pavor nocturnos, come riconoscerlo

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Il bambino si sveglia di notte in preda a un pianto disperato. Come capire se si sia trattato di un semplice brutto sogno o se si tratti effettivamente di un pavor nocturnus?

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Innanzitutto è necessario imparare a capire alcuni segnali per poterlo riconoscere e sapere che si tratta di un disturbo che si risolve con la crescita e interessa i bambini di età compresa fra i 2 e i 10-12 anni. 

Il pavor nocturnus, o terrore notturno, generalmente si manifesta nella prima parte della notte proprio quando il sonno è molto profondo. Non di manifesta troppo spesso, generalmente un massimo di un paio di volte al mese, ma i sintomi sono abbastanza chiari. Il bambino si sveglia urlando e piangendo e manifesta sintomi tipici del pavor: appare agitato e confuso, il battito cardiaco è accelerato e stenta a tranquillizzarsi anche dopo l’arrivo dei genitori.

Per poter distinguere un brutto sogno dal pavor spesso è sufficiente osservare bene il bambino: se appare disorientato dopo l’arrivo dei genitori, probabilmente è il caso del pavor. In situazioni del genere sarebbe meglio evitare di toccare il bimbo che aumenterebbe il suo terrore. È meglio invece parlargli dolcemente e rassicurarlo fino a quando non si riaddormenta. Al mattino il bambino non ricorderà nulla, ma è anche vero che il pavor non interferisce con la sua salute.

I SEGNALI DEL SONNO NEI BAMBINI

Anche se non si conoscono esattamente le cause che scatenano il pavor è associato però a un aumento del sonno profondo e di conseguenza a determinati casi, come febbre alta o stanchezza dovuta alla scarsità di sonno che possono scatenarlo. 

A differenza del pavor, l’incubo può manifestarsi molto spesso, ma nell’ultima fase di sonno, la fase REM. In questo caso il bambino si sveglia piangendo, ma riconosce immediatamente i genitori che possono subito consolarlo, abbracciarlo e farlo riaddormentare. Anche gli incubi dovrebbero risolversi da sé: possono essere causati da eventi che hanno spaventato in giornata il bambino, ma è anche vero che se sono troppo frequenti possono essere il segnale che qualcosa preoccupa davvero il bambino.

 

photo credits | thinkstock

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