Depressione post-parto, influenze sociali e fattori di rischio

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L’80% delle neomamme sperimenta, subito dopo il parto, il fenomeno noto come baby blues: tristezza, sensazione di inadeguatezza, ansia e ipersensibilità si impadroniscono della donna impedendole di vivere serenamente i primi giorni di vita del proprio bambino. Fortunatamente però in una percentuale altrettanto alta di casi la situazione rientra alla normalità dopo poche settimane senza lasciare alcuna conseguenza.

Altre volte invece la mamma entra in un vortice dal quale è difficile uscire senza l’aiuto di un esperto, sviluppando una vera e propria depressione post-partum, problema che attualmente interessa il 10% delle neomamme e sul cui sviluppo incidono non solo fattori biologici e psicologici ma anche sociali. Fra questi ultimi troviamo il dilagare della solitudine tipico della società urbana, che lascia la madre priva di quei riferimenti e del sostegno che un tempo poteva trovare nella famiglia allargata e nel vicinato, i mutamenti della condizione femminile che vedono spesso la donna impegnata nel doppio ruolo di madre e lavoratrice, insostenibile senza l’appoggio di una valida rete di rapporti e di politiche sociali realmente a sostegno della famiglia (che vadano cioè aldilà dell’idiozia di negare alle coppie di fatto i propri diritti), il disagio sociale.

L’importanza della vitamina A per lo sviluppo polmonare dei bambini

vitamina A in gravidanza

La vitamina A è molto importante durante la gravidanza in quanto aiuta a migliorare la salute del nascituro e in particolare quella dei suoi polmoni. A sostenerlo è uno studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora negli Stati Uniti e pubblicato sul New England Journal of Medicine di maggio.

Nell’articolo, ricercatori che hanno seguito lo studio, coordinati dal dottor William Checkley, hanno spiegato come la carenza di vitamina A sia dannosa per il nascituro e come questa mancanza sia più frequente nei Paesi in via di sviluppo, nei quali l’alimentazione non è sempre adeguata alle necessità dei bambini; non a caso ben 90 milioni di bambini in età prescolare, concentrati soprattutto nei Paesi più poveri, soffrono di carenza di vitamina A, il che provoca diversi casi di cecità e addirittura decessi nei primi anni di vita.

Lo studio in questione è stato condotto su alcune donne in gravidanza divise in tre gruppi; al primo gruppo è stato dato un integratore di vitamina A, al secondo un beta-carotene e al terzo un placebo.

Il latte materno favorisce un sano sviluppo intestinale nel neonato

allattare-al-seno1Allattamento al seno oppure allattamento artificiale?

I produttori di latte artificiale sostengono che più trascorrono gli anni e più il latte formulato assimiglia in tutto e per  tutto a quello materno, ma la realtà ci parla di qualcosa di diverso. Una nuova scoperta infatti viene ad avvalorare la superiorità a livello non solo nutrizionale ma anche a livello “terapeutico” del latte prodotto dal corpo materno. Questa nuova ricerca dimostra come il latte materno sia in grado di regolare e favorire il sano sviluppo intestinale del neonato.

Le mamme lavoratrici in Italia

madri lavoratrici in italia

Dopo le dichiarazioni del ministro Gelmini, che, nel corso di un‘intervista al settimanale Io Donna ha definito privilegiate le lavoratrici che rimangono in casa ad accudire il proprio figlio dopo il parto, abbiamo deciso di tornare sull’argomento mamme che lavorano per sciorinare qualche dato che confermi questa teoria.

Infatti forse non tutti sanno che, secondo l’indagine Istat “Essere madri” pubblicata nel 2007, ma riferita al 2005, una donna su cinque perde la propria occupazione dopo la nascita di un figlio (per licenziamento, chiusura dell’azienda ma anche per dimissioni volontarie), arrogandosi così il privilegio di rimanere in casa ad occuparsene per tutto il tempo che desidera. Il 30% di queste privilegiate hanno tra 25 e 29 anni, il 40% meno di 25.

L’importanza della comunicazione neonatale efficace

linguaggio neonato

Abbiamo già affrontato su Tutto Mamma l’argomento relativo al linguaggio del neonato, sia dal punto di vista del suo sviluppo sia da quello della lallazione, passando per il bilinguismo. Oggi vorremmo farlo alla luce di uno studio condotto presso il Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Secondo la ricerca diretta da dottor Fabio Mosca, se una mamma comunica in maniera efficace con il neonato, egli svilupperà delle capacità neuro-funzionali in modo più veloce. In condizioni normali la comunicazione tra madre e figlio è un normale e importante fattore educativo, in caso di bambini prematuri è un processo molto importante per velocizzare l’aspetto neuronale.

I cartoni animati per bambini, c’è da rimpiangere Candy Candy

cartoni animati bambini

Sebbene non abbia mai amato l’idea che mio figlio guardasse la tv, devo confessare che alla fine ho ceduto anch’io alle sue lusinghe permettendole di fare il proprio ingresso nella nostra vita. Tra asilo nido, sonnellino pomeridiano e giochi certo non ne guarda tantissima ma quel poco mi è bastato per farmi un’idea del tipo di cartoni animati per bambini oggi maggiormente in voga. Naturalmente mi riferisco a quelli in onda su Sky e penso che molte mamme sappiano bene di cosa sto parlando.

Ad essere sincera, la riflessione che vi propongo è nata qualche tempo durante una conversazione con il mio compagno a proposito della differenza abissale tra i cartoni di un tempo (quelli che vedevamo io e lui, per intenderci) e quelli di oggi;  mentre da un lato entrambi constatavamo con grande sollievo la scomparsa di fucilate, sanguinamenti, duelli, pubbliche mortificazioni e di ogni genere di piagnistei (vi ricorderete che da Mazinger a Candy Candy era tutta una tragedia), dall’altro io mi dicevo non troppo sicura che i modelli attualmente proposti, nonostante tutta la buona volontà dei loro creatori, siano più rassicuranti di quelli passati.

Con lo zucchero le punture non fanno più paura

glucosio ferma pianto bambini punture

Non sempre le mamme riescono a somministrare ai bambini una medicina e molto spesso quando si tratta di vaccinazioni e di punture è ancora più difficile; spesso infatti i piccoli cominciano a fare i capricci, a piangere e riuscire nell’intento diventa una vera e propria impresa titanica.

La soluzione sembra però esserci ed appare anche piuttosto semplice; infatti, secondo i risultati di uno studio candadese sarebbe sufficiente somministrare un po’ di glucosio ai neonati prima di un vaccino per far sì che il dolore e le probabilità di piangere diminuiscano.

Il latte della mamma non si scorda mai: la campagna per l’allattamento al seno del Ministero della Salute

campagna allattamento al seno

Promuovere l’importanza dell’allattamento al seno è l’obiettivo della nuova campagna pubblicitaria del Ministero della Salute dal titolo “Il latte della mamma non si scorda mai”. La campagna è rivolta soprattutto alle neo mamme del sud Italia, e in particolare a quelle che abitano in Campania e in Sicilia, per sensibilizzarle sui benefici dell’allattamento al seno, sia per la salute del bambino dal punto di vista nutritivo che da quello psicologico.

La campagna per la sensibilizzazione dell’allattamento al seno è mirata per le mamme del sud Italia, in quanto da alcuni dati Istat è emerso un tasso di allattamento piuttosto basso in queste regioni.

La campagna il “Il latte della mamma non si scorda mai” è un progetto itinerante che coinvolge sia le associazioni che le strutture sanitarie locali, e che si svolgerà per mezzo di un camper con l’immagine e i messaggi della campagna che farà tappa nelle principali piazze distribuendo materiale informativo e promovendo convegni, mostre e consulenze di esperti sull’argomento.

Il 94% delle mamme che allattano segue una dieta scorretta

dieta giusta in allattamento

Qui sul blog abbiamo affrontato già qualche tempo fa il tema alimentazione e allattamento. In quell’occasione abbiamo sottolineato come come sia importante che la neo-mamma che allatta, pur senza doversi attenere a regimi dietetici particolari, segua una dieta sana ed equilibrata, ricca di tutti i nutrienti necessari al mantenimento del proprio stato di salute e al corretto sviluppo del bambino che dal suo nutrimento dipende. Allo stesso tempo avevamo precisato come fosse importante astenersi dal seguire diete dimagranti, magari allo scopo di smaltire quei chiletti in più rimasti dopo il parto.

Purtroppo però sembra che non tutte le mamme adottino questi accorgimenti e che anzi molte di esse manchino di assumere quotidianamente alimenti che assicurano loro il giusto quantitativo di micronutrienti, come vitamine e sali minerali, fondamentali perchè il latte materno abbia una buona composizione. Infatti, secondo una ricerca spagnola condotta dall’Università di Granada, il 94% delle mamme che allattano non segue una dieta adeguata.

Piccoli stressati? In aiuto le coccole e la voce della mamma

coccole di mamma antistressPiccoli stressati? Niente medicine: le cure migliori sono le coccole e la voce anche solo al telefono della mamma. Questo almeno è quanto risultato da uno studio compiuto presso la University of Wisconsin-Madison da Leslie Seltzer.

Si sapeva già che le coccole facessero bene all’umore e che combattessero anche lo stress ma che anche il semplice contatto telefonico fosse un antidoto per sentirsi bene è un’assoluta novità. Per arrivare a questi risultati hanno esaminato un gruppo di bambine di 7-12 anni a cui è stato fatto sostenere una specie di esame di matematica di fronte a degli sconosciuti.

Gli esperti hanno tenuto sotto controllo il loro livello di stress sia attraverso il battito cardiaco che verificando la concentrazione del cortisolo, l’ormone dello stress.

Rooming-in: ecco in cosa consiste

rooming in

Per rooming-in si intende la possibilità di tenere in ospedale, all’interno della propria stanza, il bambino appena nato, in un lettino accanto alla mamma, senza i limiti d’orario che di solito vengono imposti durante la degenza ospedaliera post parto.

Questa possibilità si sta diffondendo in molti ospedali, alla luce dei numerosi studi che hanno dimostrato come il legame tra la mamma e il bambino sia favorito dal contatto prolungato nel periodo immediatamente successivo alla nascita; inoltre le mamme che possono stare più tempo a contatto con il neonato si sentono più rilassate e fiduciose delle loro capacità di accudirlo una volta rientrate a casa.

In pratica il rooming-in si inserisce in tutte quelle azioni che servono a rendere meno difficile il contatto tra madre e figlio Anche l’allattamento al seno sarà favorito con il rooming-in, perché apparirà ancora più facile e naturale; inoltre questa pratica aiuta il neonato ad affrontare il distacco dal grembo materno nel quale ha vissuto per 9 mesi.

I bambini prematuri forse più sensibili al dolore

prematuri più sensibili doloreParliamo nuovamente di bambini prematuri perché sembra che siano più sensibili al dolore rispetto ai piccoli nati invece nei tempi giusti. Le cure che seguono un parto doloroso ed il fatto di passare più tempo in ospedale lascerebbe una specie di traccia doloroso nei loro cervelli.

E pensate che questo effetto può durare anche fino all’infanzia o addirittura per tutta la vita.

Questi risultati sarebbero emersi dai risultato di uno studio dell’University College Hospital di Londra condotto su 15 bambini; i ricercatori hanno misurato il dolore di due gruppi di bambini tramite il monitoraggio dell’attività cerebrale mentre venivano sottoposti a prelievo sanguigno.