Perineo: l’importanza di preservarlo prima e durante il parto

perineo

Il pavimento pelvico, detto anche perineo o diaframma pelvico, è lo strato muscolare che circonda l’uretra, la vagina e l’ano. E’ un muscolo a tre strati, a forma di imbuto, situato nel bacino. Il perineo è indispensabile per tenere nella giusta posizione i muscoli addominali, per sostenere gli organi interni e per controllare la fuoriuscita di urina e feci. Durante la gravidanza, inoltre, il pavimento pelvico contiene il feto e rimane chiuso per permettere la crescita del bambino. Al momento del parto, il perineo si distende per orientare e dirigere la testa del bambino fino ad aprirsi al momento della nascita. E’ opinione diffusa che durante il parto il pavimento pelvico si laceri inevitabilmente, tant’è che in moltissimi ospedali viene praticato un taglio al perineo (episiotomia) che eviterebbe danni peggiori. Quello che molte donne non sanno, spesso a causa di una cattiva informazione, è che è possibile partorire mantenendo il proprio perineo integro e che la causa più comune di lesioni perineali è proprio l’episiotomia.

Rispetto delle regole sociali, come insegnarlo al bambino

Tutti quanti noi abbiamo dovuto imparare sin da piccoli il rispetto delle regole sociali e adesso che siamo diventati genitori dobbiamo insegnare ai nostri figli il medesimo rispetto, ferme restando le opportune deroghe che la loro tenera età ci impone. Sin da piccolissimo il bambino deve però imparare che ci sono comportamenti che assolutamente non vanno attuati nè in pubblico, nè in privato come sputare, rubare, dire le bugie, prendere oggetti nei negozi o fare i capricci nei negozi o al ristorante (laddove questi coincidano con strepiti e urla).

Anche se questo può richiedere da parte nostra grande severità, è fondamentale armarsi di pazienza e fermezza e far capire molto chiaramente al bambino cosa può fare e cosa no spiegandogli chiaramente il perchè del nostro divieto.

Evitare che il bambino faccia danni, consigli pratici

bambino salta su letto

Molto spesso l’arrivo di un bambino coincide con un ripensamento radicale dell’arredo di casa; questo non solo perchè bisogna far posto a fasciatoio, culla, box, bagnetto, girello e giocattoli ma anche perchè il più delle volte ci tocca spostare o far sparire oggetti e suppellettili che il bambino può danneggiare rischiando per altro di farsi molto male. In altri casi invece non possiamo togliere dalla circolazione l’oggetto che mette in pericolo l’incolumità del nostro piccolo guerriero (non possiamo certo rinunciare al nostro letto per evitare che ci salti sopra!) ma dobbiamo comunque fare in modo che i comportamenti dannosi siamo molto limitati.

Vediamo quindi alcuni utili consigli per evitare che il piccolo faccia danni in casa:

Cosa fare se il bambino tocca oggetti “vietati”

Anche se l’idea non ci piace, è opportuno spostare gli oggetti delicati (come i vasi di cristallo) in luoghi della casa in cui il bambino non possa raggiungerli. In generale però vietiamogli espressamente di toccare ciò che non possiamo spostare e se disobbedisce mettiamolo in castigo.

Post-partum: la ripresa delle mestruazioni

mestruazioni

Durante il periodo successivo al parto, il cosiddetto puerperio, la donna attraversa un’importantissima fase in cui tutte le sue funzioni vengono ripristinate e il corpo torna piano piano agli equilibri pre-gravidanza. Nei nove mesi di gestazione, le dimensioni dell’utero nella donna aumentano di circa 50 volte per rientrare nella norma proprio nella fase di ripristino successiva al parto. Questa regolarizzazione è caratterizzata da perdite simili alle mestruazioni e da forti contrazioni uterine (morsi uterini). La comparsa di queste perdite, però, non deve essere confusa con la ripresa delle mestruazioni. Si tratta infatti dei lochi, frammenti di rivestimento uterino e sangue che vengono espulsi dall’utero. La prima vera mestruazione dopo la nascita del bambino, detta capoparto, compare, infatti, nelle donne che non allattano solo dopo circa 40 giorni dal parto.

Consigli pratici per calmare i bambini aggressivi

bambini aggressivi

E’ piuttosto comune che nonostante tutti gli sforzi di mamma e papà alcuni bambini mettano in atto comportamenti aggressivi, di natura fisica o verbale verso se stessi o gli altri. Se nei primi tre anni di vita, o meglio nel corso del terzo anno, accade spesso che il piccolo davanti a un rimprovero o a un divieto urli, picchi e così via, in età scolare può capitare invece che il bambino picchi i compagni, rubi loro i giochi o li prenda in giro.

Mentre nel primo caso, il bambino piccolo che reagisce furiosamente a un rimprovero, la cosa può dipendere dalla sua fisiologica incapacità a gestire emozioni come la rabbia, incapacità cui i genitori devono “rimediare” con un atteggiamento rassicurante e contenitivo che non ricalchi assolutamente quello del bambino, nel secondo è opportuno ricorrere a veri e propri interventi educativi dando il buon esempio o spiegando che alcune cose non vanno fatte e perchè.

Togliere il pannolino, piccoli consigli

pannolino-vasinoMolti mamme con l’estate provano a togliere il pannolino ai propri piccoli, effettivamente il periodo estivo è particolarmente adatto all’impresa ma è bene non accanirsi sui bambini se si capisce che ancora non è arrivato il momento giusto. In realtà non è che sia proprio facile questo famoso spannolinamento, soprattutto quando magari ci si trova in spiaggia e il bimbo fa la pipì e la pupù ovunque.

Nella mia esperienza ho tolto il pannolino ai miei due figli in periodi dell’anno diversi, il maschio d’estate e la femmina in autunno per questo le cose sono accadute in modo diverso.

Arriva l’estate: come cambia l’alimentazione del bambino

frutta-per-bambini

Con l’arrivo della bella stagione è possibile che le mamme notino un cambiamento nel modo di mangiare dei propri bambini. Con il caldo, infatti, i bimbi tendono a diventare inappetenti. Questo perchè, durante l’estate, l’organismo ha esigenze diverse rispetto a quelle del periodo invernale e il metabolismo tende a cambiare. Con il caldo, l’organismo fa meno fatica a mantenere costante la temperatura corporea e di conseguenza brucia meno energia. Per questo il corpo ha bisogno di una quantità minore di calorie e i bambini, ascoltando il proprio organismo, mangiano di meno.

Svezzamento: i legumi

legumi

Freschi o secchi, i legumi sono fondamentali per la corretta alimentazione del bambino. Sono, infatti, un’importante fonte di energia e di proteine: i legumi secchi ne contengono una quantità pari o superiore a quella contenuta nella carne.  Le proteine presenti nei legumi apportano aminoacidi essenziali (come lisina, treonina, valina e triptofano), indispensabili per lo sviluppo del bambino. I legumi, inoltre, sono poveri di grassi e ricchi di fibre, potassio, fosforo, calcio, ferro e vitamine del gruppo B (B1, B2 e niacina). Grazie a queste importanti sostanze nutritive in essi contenuti, i legumi assumono un ruolo importante nel processo di svezzamento del bambino.

Evitare che il bambino si metta in pericolo, consigli pratici

evitare pericoli ai bambini

Tutte noi mamme sappiamo molto bene che i nostri cuccioli, almeno sino a tre anni di età, non hanno un senso del pericolo molto spiccato; è facile infatti che mettano in atto comportamenti pericolosi e che restino vittime di piccoli incidenti domestici. Il nostro compito è quindi anche quello di vigilare attentamente perchè questo non accada senza però trasmettere loro le nostre ansie e paure per quanto motivate.

Ecco quindi una serie di consigli pratici per evitare che il bambino sfugga al nostro controllo facendosi male e per insegnarli che ci sono regole dettate da mamma e papà alle quali non si può sfuggire pena la propria salute.

Cosa fare se il bambino corre fuori di casa

Se il bambino ha già imparato ad aprire la porta di casa non vi resta altro da fare che chiuderla a chiave. Allo stesso modo, se avete uno spazio esterno ricordate di chiudere bene il cancello e permettetegli di giocare lì solo se è opportunamente recintato.

La perdita di capelli dopo il parto

alopecia

In gravidanza, la salute e la bellezza dei capelli della futura mamma sono invidiabili. Durante i nove mesi di gestazione, infatti, il nuovo assetto ormonale determina un prolungamento della fase di crescita del capello e un rallentamento della fase di caduta. I capelli appaiano folti, resistenti e brillanti. Subito dopo la nascita del bambino, invece, la neomamma può notare una perdita di capelli a volte anche consistente. Questo perchè dopo il parto, i livelli ormonali si modificano ancora una volta e i bulbi piliferi, che contengono le radici dei capelli, non sono più stimolati dagli estrogeni e dal progesterone e entrano in una fase di riposo, determinando la caduta dei capelli.

La timidezza nel bambino

timidezza-bambinoOggi voglio parlarti di timidezza, un problema che riscontro in mia figlia ma che è molto diffuso nei bambini, hai presente quei piccoli che in casa sono allegri e spigliati e quando sono in altre situazioni si rivelano chiusi, spauriti e a volte sconstanti? Beh parleremo di loro, non ti è mai capitato di andare ad una festa di bambini e vedere un piccolo invitato attaccato alla mamma in lacrime? Oppure di portare il tuo bambino a scuola da un anno e vedere che ci sono ancora piccoli che dopo mesi di asilo continuano imperterriti a piangere?

Alcuni bambini si trovano più a loro agio con gli adulti, altri solo con i famigliari, altri ancora scelgono un solo compagnetto con cui giocare e snobbano tutti gli altri, ma moltissimi hanno comunque fino ai sei anni problemi di timidezza.

Molti bambini crescendo perderanno questo tipico tratto infantile, mentre alcuni porteranno la timidezza con loro per tutta la vita, trasformandola un distintivo tratto caratteriale.

I bambini a tavola: l’uso delle posate

usare le posate

Imparare a mangiare da soli in modo corretto è, per i bambini, una conquista lunga e a volte faticosa. Durante il primo anno e mezzo di età, il bambino ha un rapporto con il cibo che potremmo definire primitivo. Il bimbo, durante l’ora della pappa, combina dei veri e propri disastri: mangia con le mani, lancia il cibo, lo spalma ovunque. Crescendo, però, arriva il momento per il bambino di iniziare a prendere dimestichezza con le posate. Intorno ai 15-16  mesi di età i genitori possono far sperimentare al proprio bimbo l’uso delle posate. Per prima cosa è fondamentale scegliere degli utensili adatti: cucchiai, forchette e coltelli in plastica, acciaio o altro materiale. L’importante è che l’impugnatura sia comoda, ergonomica e facile da afferrare. Di solito le posate per bambini sono colorate e allegre in modo da rendere la pappa un momento gioioso.

Storie paurose ai bambini, non vanno censurate

cappuccetto rosso

Da qualche anno a questa parte si è diffusa la tendenza a non raccontare ai piccoli storie, favole e leggende che contengono elementi paurosi. Analogamente, vengono censurati cartoni i cui protagonisti sono mostri o fantasmi o in cui il personaggio antagonista, il cattivo, ha sembianze mostruose e/o animalesche. Questa precauzione però non solo è del tutto superflua ma priva anche i bambini della possibilità di neutralizzare le proprie paure e tensioni offerta proprio da questo tipo di storie.

Ciò non vuol dire naturalmente che i nostri figli debbano fare il pieno di storie macabre o vivere come se fosse Halloween tutti i giorni ma le mamme moderne, più scrupolose delle nostre su questo tipo di questioni, devono sapere che per il bambino poter vedere, o immaginare, le proprie paure personificate nel “cattivo” della storia è uno strumento fondamentale per affrontare e superare questi stati d’animo che difficilmente, soprattutto se molto piccolo, ha la possibilità di verbalizzare ed elaborare.

Gli sbalzi di umore in gravidanza

sbalzi d'umore

La gravidanza rappresenta un momento molto delicato nella vita di una donna. Il corpo cambia, il pancione cresce insieme alla consapevolezza di diventare genitori e la sfera emotiva si stravolge. La scoperta di aspettare un bambino innesca nella donna un cambiamento della propria personalità adulta rivolto al raggiungimento della genitorialità. La gravidanza, quindi, non è solo una questione biologica ma anche psicologica che spesso può sfociare in uno stress emotivo. Sono numerose, infatti, le emozioni che l’attesa di un figlio può suscitare nella donna. La gravidanza può essere divertente, noiosa, soddisfacente, può provocare gioia e felicità ma anche malinconia, ansie e preoccupazioni. E’ noto che le future mamme, durante i nove mesi di gestazione, sono soggette a imprevedibili e repentini sbalzi di umore.