La dieta vegetariana favorisce il concepimento di bambine

Volete una bambina o un maschietto? Un gruppo di ricercatori dalle università di Delft e Maastricht ha verificato quanto l’alimentazione prima del concepimento sia importante per favorire la nascita di un bimbo di sesso femminile o maschile. Proprio così, care mamme, ciò che mangiate qualche settimana prima di rimanere incinta è quello che potrebbe determinare il sesso del nascituro.

I ricercatori sostengono che per avere una bella bambina sia necessario mangiare prodotti ricchi di calcio e magnesio, quindi soprattutto la verdura (ortaggi verdi), mentre se vi interessa avere un maschietto dovete evitare gli alimenti ricchi di sodio e potassio come le banane e le patate.

Metodo Lidcombe per la cura della balbuzie

La balbuzie è un disturbo del linguaggio che colpisce un bambino su venti nella fascia di età compresa fra due e quattro anni. Anche se nella gran parte dei casi il problema si risolve spontaneamente, gli esperti ritengono che la cosa migliore sia intervenire tempestivamente per evitare che il “disturbo si cronicizzi” diventando più difficilmente curabilie in adolescenza e in età adulta.

Cos’è il metodo Lidcombe?

Il metodo Lidcombe è un metodo comportamentale per la cura della balbuzie proveniente dall’Australia, dove è stato messo a punto dal professor Mark Onslow dell’Università di Sidney. Il metodo pone il genitore in primo piano poichè proprio questo, dopo un’adeguata preparazione da parte di uno psicologo o logopedista, si pone come curante del figlio riuscendo a superare, allo stesso tempo, il senso di frustrazione e impotenza dal quale spesso si sente assalito.

In cosa consiste il metodo Lidcombe?

Cominciamo col dire che il metodo Lidcombe non consiste nell’insegnare al bambino a controllare il respiro o l’eloquio, quanto piuttosto nell’allenarlo a parlare in modo più sciolto attraverso quello che gli esperti definiscono un sistema di premi e ricompense. Più precisamente il metodo, che si rivolge a bambini da due a sei anni di età, consiste nel conversare con il bambino, nel contesto domestico, per dieci-quindici minuti. Trascorso questo tempo il genitore dovrà commentarne in maniera positiva o neutra l’eloquio.

Cosa non mettere nella calza della Befana dei bambini

La calza della befana è un dono speciale. Molto genitori però colgono l’occasione per far capire ai bambini che nel corso dell’anno non si sono comportati bene. Il famoso carbone, infatti, è il simbolo che qualche marachella o qualche capriccio ha superato il limite.  Secondo Italo Farnetani, pediatra e docente a contratto dell’università di Milano-Bicocca, bisogna evitare le punizioni in quest’occasione.

Non inseriamo quindi carbone, aglio e cipolla (o qualsiasi cosa possa avere un valore negativo per il vostro bimbo), nella calza della Befana ci deve essere lo spazio solo per il cioccolato, i dolci o qualsiasi cosa faccia felice il vostro piccolo.  Insomma, non è questo il momento opportuno per essere severi.

Come realizzare calze della Befana in feltro

Tra qualche giorno, come ogni anno, arriverà puntuale la Befana che riempirà di doni e dolcetti le calze che i bambini appenderanno al camino. Le origini dell’usanza della calza della Befana sono  molto antiche. Già in passato la tradizione voleva che la Befana scivolasse dal camino per riempire le calze appese al focolare dai bambini prima di coricarsi. Le calze, inoltre, potevano essere appoggiate ai piedi dei lettini, vicino alle finestre o sui davanzali. Molti bambini, però, non usavano le calze ma scarpe: se la Befana aveva gli scarponi rotti si prendeva quelle nuove in cambio di doni altrimenti lasciava le scarpe dei bimbi al loro posto e le riempiva di tante sorprese. In molti paesi, inoltre, si usavano, al posto delle calze, cestini, piatti o cappelli. In passato, le calze venivano riempite con la frutta ed in particolare quella secca e gli agrumi.

In questi giorni voi mamme sarete sicuramente molto indaffarate nel preparare le calze per i vostri bambini. In commercio esistono calze di ogni tipo, anche già pronte, ma se avete tempo e volete essere più originali una bella idea può essere quella di realizzare con le proprie mani la calza della Befana.

I nati nel 2011 vivranno 6 anni in più dei genitori

Care mamme, se siete in dolce attesa, è normale chiedersi “chissà come sarà il mio bambino?”. Non abbiamo una risposta per questo quesito, ma uno studio commissionato dalla società di assicurazione Allianz ha scattato una fotografia generale sui piccoli che verranno al mondo nel corso del 2011. Segni particolari? Longevi, cicciottelli e studiosi.

Proprio così, i piccoli italiani vivranno 6 anni in più (in media) dei loro genitori e 16 in più dei loro nonni. I problemi legati al peso (sappiamo bene che i dati sull’obesità non sono confortanti) saranno sempre più diffusi e avranno la possibilità di studiare a lungo: il 33% potrà conseguire la laurea.

Il catarro nei bambini

Le infezioni delle vie respiratorie sono la principale causa di malattie nei bambini, soprattutto quelli più piccoli. E’ molto frequente, infatti, vedere bambini perennemente raffreddati, con la tosse, il naso chiuso e costantemente pieni di catarro.

Ma che cosa è il catarro?

Il catarro, o muco, è una sostanza viscida prodotta dalle cosiddette ghiandole mucipare che si trovano su tutte le mucose delle vie respiratorie. Fastidio e preoccupazione per mamme e bambini, il catarro ha, però, una funzione utile ed importante. Contiene, infatti, preziosi enzimi antisettici che aiutano a proteggere e a pulire le vie respiratorie, trasportando all’esterno virus, batteri e tutto quello che potrebbe irritare il sistema respiratorio. Il catarro non è sempre uguale ma assume caratteristiche diverse a seconda dell’infezione. E’:

  • chiaro e limpido nelle riniti sia allergiche che virali e nelle congiuntiviti;
  • biancastro nelle infiammazioni causate da aria secca o dai caloriferi troppo alti;
  • denso e giallastro nelle infezioni batteriche e nelle patologie più serie.

I videogiochi 3D fanno male alla vista dei bambini sotto i 6 anni

I videogiochi 3D fanno male alla vista dei bambini con meno di sei anni. A comunicarlo è stata proprio la Nintendo con un comunicato ufficiale. Riportiamo la notizia, perché è appena passato il Natale e sono sicuramente tante le famiglie che si sono dotate di console tecnologiche. L’azienda, per non togliere il piacere del gioco ai genitori o ai fratelli più grandi, ha fatto comunque sapere che esiste una modalità che blocca l’interazione 3D per i bambini più piccoli. In questo modo i vostri pupi possono giocare solo in versione 2D, salvando i loro occhi.

Ma torniamo alle console di nuova generazione. Sappiamo bene che la tecnologia, in generale, non fa benissimo agli occhi (anche guardare troppo televisione non aiuta). L’avviso però è arrivato in occasione dell’uscita sul mercato della nuova console di gioco portatile, il 3DS di Nintendo, anche se l’avvertimento è per tutto il 3D.

Calza della Befana: dolci fatti in casa

Il Natale e il primo dell’anno sono appena passati ma le feste, soprattutto per i più piccoli, non sono ancora finite. I bambini, infatti, sono ancora elettrizzati, aspettando, tra qualche giorno,  l’arrivo della Befana. Anche io da bambina ero emozionata nel preparare la calza da appendere al camino e nel scoprire, il giorno dell’Epifania, i dolcetti che la Befana mi aveva portato.

Oggi in commercio si possono trovare calze per la Befana di tutti i tipi, forme e dimensioni: grandi, piccoli, a forma di calza o di befana,di lana o di feltro, etc.. Esistono, inoltre, moltissime calze già pronte da regalare a grandi e piccini. A me, personalmente, è sempre piaciuto girare per i negozietti e i mercatini alla ricerca di dolcetti originali e simpatici con i quali riempire le calze da regalare! Per questo, oggi, ho deciso di proporvi delle ricette semplici e sfiziose per preparare in casa dei dolci golosi e genuini con cui riempire le calze dei vostri bambini.

La cardiotocografia

Cos’è la cardiotocografia?

La cardiotocografia (CTG) o analisi della frequenza cardiaca fetale è un esame che si esegue nel corso del terzo trimestre di gravidanza. E’ un’analisi attualmente diffusa a macchia d’olio negli ospedali e nelle cliniche del nostro paese dove fu introdotta negli anni ‘settanta allo scopo di ridurre la mortalità perinatale.

In cosa consiste la cardiotocografia?

La cardiotocografia è un’analisi non invasiva e indolore e consiste nella misurazione, effettuata attraverso un misuratore a ultrasuoni che viene appoggiato sull’addome materno, il cardiotocografo, del battito cardiaco del feto. Più precisamente, serve a rilevare le variazioni del battito fetale nell’arco di trenta minuti.

Toxoplasmosi, una proteina previene la malattia

Eccoci di nuovo a parlare di Toxoplasmosi. Tempo fa, noi di Tuttomamma vi avevamo aggiornato con una nuova terapia prenatale per proteggere il bambino dai rischi di questo pericoloso parassita. In questo campo però c’è una novità molto interessante. Uno studio, finanziato dal National Institutes of Health e dal Veteran’s Administration, dimostra come le modifiche apportate a un solo gene, denominato ROP18 e responsabile della malattia, permettono di risolvere i rischi della toxoplasmosi.

Queste modifiche, infatti, sono in grado di disattivare delle proteine della cellula ospite che altrimenti  fornirebbero al parassita la possibilità di formare una sorta di bolla, in grado di proteggerlo una volta dentro la cellula ospite.

Quando dare il prosciutto crudo al bambino

Il prosciutto crudo, oltre a risultare altamente digeribile, è uno dei salumi più magri ed è ricco di ferro, proteine e vitamine del gruppo B. Non c’è dubbio quindi che, consumato con moderazione (contiene infatti una discreta quantità di sale) è un alimento ottimo per grandi e piccini. Ma quando il prosciutto crudo può essere introdotto nella dieta del bambino?

Il prosciutto crudo non dovrebbe essere dato al bambino prima dei diciotto mesi di età; questo perchè è un alimento molto filamentoso che può essere mangiato agevolmente solo quando il piccolo ha acquisito buone capacità di masticazione. Anche dopo i diciotto mesi va comunque tritato, mentre solo dopo i due anni può essere dato in pezzi più grossi dopo averlo privato del grasso.

Cyber-bullismo, la violenza viaggia online

I bulli sono sempre esistiti, ma oggi la violenza tra i ragazzi e tra i bambini sta davvero dilagando. Forse il problema si è aggravato perché la maleducazione viaggia su più canali, come la televisione e soprattutto la Rete, che da un lato è un meraviglioso strumento, dall’altro  può diventare anche pericoloso. Da qualche anno ormai ha preso piede quello che in gergo è stato definito cyber bullismo e le principali vittime sono proprio le regazzine.

A darne notizia sono un paio di sondaggi che, effettuati in Norvegia dall’agenzia di ricerche di mercato TNS Gallup e dalla compagnia telefonica Telenor, dimostrano che due adolescenti su tre sono femmine.  Il cyber-bullismo può avvenire sia attraverso immagini che attraverso il testo: fotografie private che viaggiano online senza autorizzazione, ma anche frasi offensive postate su bacheche virtuali (da Facebook a Twitter).

Poesia sulla befana di Guido Gozzano

Buongiorno care mamme! Natale è passato ormai da una settimana ma i vostri bambini sono ancora ansiosi ed elettrizzati per l’arrivo di un’altra festività a loro molto cara: l’Epifania. Tra qualche giorno, infatti, nelle vostre case farà visita la Befana che riempirà le calze dei vostri bambini di tanti dolci deliziosi. Ma solo se avranno fatto i bravi! Altrimenti porterà loro solo tanto carbone, agli e cipolle!! La figura della Befana è, ormai, radicata nella tradizione classica e molti artisti italiani e non ne hanno narrato le gesta.

Oggi, care amiche, voglio farvi conoscere una bella poesia di Guido Gozzano, poeta italiano di fine ‘800, dedicata proprio alla buffa vecchietta. E’ una poesia simpatica che i vostri bambini potranno imparare a memoria o leggere per allietare la serata e spronare la Befana a portar loro tanti bei dolcetti!

La Befana

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

L’indigestione nel bambino

Il bambino appare pallido, dice di avere male al pancino, vomita ed ha la diarrea. Quelli appena descritti potrebbero essere tutti sintomi di una “bella” indigestione, disturbo in agguato per grandi e piccini in questi giorni di stravizi festivi. Ma come capire se si tratta di un’indigestione o di un’intossicazione prima di chiamare il pediatra?

Come capire se il bambino ha un’indigestione

Anzitutto cerchiamo di tornare indietro con la memoria, con l’aiuto del piccolo se è già abbastanza cresciuto, per capire se il giorno precedente o nelle ore precedenti all’insorgenza del disturbo ha mangiato troppo o a ingerito alimenti non proprio salutari: salumi, fritti, dolci, bevande gassate e zuccherate, soprattutto se mischiati in unico pasto, non sono certamente il massimo per la salute dei bambini.