Micronde: nuova tecnica operativa per le ablazioni

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La notizia arriva dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove per la prima volta al mondo un bambino di un anno è stato operato a una grave lesione al torace grazie a una tecnica innovativa: la termoablazione con microonde. Si tratta di una tecnica mini-invasiva ideale per il trattamento di diversi tumori solidi benigni o maligni in pazienti in età pediatrica.

La trasmissione di calore attraverso le micronde è trasmessa a un elettrodo sottilissimo che scalda i tessuti bersaglio fino a portarli in necrosi, riuscendo così a colpire solo i tessuti neoplastici e non quelli sani o gli organi. Un passo significativo in avanti rispetto ad altri metodi più diffusi come la termoablazione mediante radiofrequenze,  che anche se applicata con successo da tempo nel trattamento di tumori al fegato, ai polmoni e alle ossa, comporta – soprattutto nei più piccoli – il rischio di ustioni di varia gravità.

Il responsabile della Radiologia Vascolare ed Interventistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù,  Piergiorgio Falappa ha dichiarato:

Anche in età pediatrica, la radiologia interventistica con le sue varie applicazioni (termo ablazioni guidate) sta dimostrando fattibilità ed efficacia terapeutica di metodiche già sperimentate nell’adulto ed usate per la terapie di lesioni e forme tumorali caratteristiche di questo primo periodo della vita.

Anche Alessandro Inserra responsabile della Chirurgia Generale e Toracica del Bambino Gesù ha sottolineato l’importanza di una tecnica chirurgica alternativa da adottare nei casi che lo richiedono:

La termo ablazione con microonde aggiunge così un importante risorsa terapeutica in situazioni in cui risultano non efficaci o non utilizzabili soluzioni cliniche o chirurgiche tradizionali. Questo si rivela ancor più utile nel contesto pediatrico incrementando le armi nelle mani delle equipe multidisciplinari che quotidianamente all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù affrontano casi di estrema complessità con l’obiettivo di guarire i bambini e i ragazzi con i metodi meno invasivi. Nel caso specifico, infatti, l’alternativa terapeutica all’uso delle microonde sarebbe stata una chirurgia mutilante.

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