Le tecniche di ecografia morfologica inventate intorno gli anni ’80 hanno segnato una svolta della ginecologia e della diagnosi prenatale e tra le tante domande a cui ora riesce a rispondere con una percentuale altissima di successo c’è sicuramente (per chi vuol saperlo) il sesso del nascituro. Sarà maschio o femmina? ovviamente prima dell’avvento degli screen test l’uomo ha cercato sempre di poter dare una risposta. Anche appellandosi a leggi arcane e interpellando segni premonitori mai scientificamente dimostrati.
D’altronde in una società da sempre basata sul divario tra maschio e femmina sapere con anticipo il sesso del nascituro costituiva la maggiore preoccupazione dei genitori. Uno dei metodi più antichi e tutt’oggi tra i più diffusi riguarda l’influsso delle fasi lunari. Se il concepimento avviene durante la fase di luna crescente allora la probabilità è che il figlio sia maschio. Al contrario in fase di luna calante il figlio sarà di sesso femminile.
Perfino Ippocrate, padre della medicina sentenziò che se la pelle della donna incinta fosse più pallida, il neonato sarebbe stato femmina. Secondo un’antica cabala cinese c’è una tabella (trovata in una tomba vicino a Pechino 700 anni fa) per individuare il sesso del nascituro partendo dal periodo di concepimento e dall’età delle madre. Le migliori probabilità di concepire un figlio maschio sono il mese di luglio quando la madre ha 18, 20, 30 e 42 anni. Riguardo una figlia femmina il mese propizio è aprile quando la mamma ha 21, 22 o 29 anni. I Maya oltre alla ormai celeberrima profezia della fine del mondo entro il 2012, avevano una cabala molto simile a quella cinese.
Anche la forma della pancia ha dato adito a mille dicerie riguardo il sesso del nascituro in grembo. Pancia a punta è portatrice di un figlio maschio, pancione tondo una femmina. Ci sono poi i classici responsi del pendolino. Accostato alla pancia, se il movimento è circolare sarà una femmina, se pendolare sarà un maschietto.
Voi conoscete altri aneddoti?
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