Si può prevenire la gestosi con gli integratori?

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Tra le patologie che mettono a rischio la gravidanza, la gestosi o preeclampsia sembra essere tra le più pericolose. Per questo i medici sostengono che sia fondamentale tenerla sotto controllo, considerando che i rischi maggiori si registrano in caso di gravidanza gemellare e di prima gravidanza.

La ricerca in campo medico non riesce ancora ad individuare le cause di questo problema, che di certo altera la placenta e provoca restrizioni delle arterie e quindi ipertensione.

Uno studio oggi ci dice che vitamine antiossidanti e un aminoacido particolare chiamato L-argina, se integrati opportunamente nella dieta, possono prevenire il rischio di gestosi in gravidanza (ricerca statunitense pubblicata sul British Medical Journal).

Dai risultati infatti sembra esserci una significativa diminuzione dell’insorgenza della malattia nelle donne a rischio trattate con questo dosaggio, vitaminico e proteinico.

Già da tempo infatti si era appurato che la prevenzione condotta con le sole vitamine non era sufficiente ad assicurare una gravidanza serena.

A questo punto è necessaria una nota di cauzione: se anche un giorno fosse possibile assicurare una gravidanza senza complicazione improvvise (almeno per ciò che riguarda la gestosi, che in ogni caso colpisce circa il 3% delle gravidanze) questo giorno non sembra essere vicino, in quanto, secondo gli stessi medici e ricercatori, la patologia in questione, come molte altre, è provocata da una molteplicità di cause che a loro volta provocano una molteplicità di sintomi diversi.

Ciò significa che assumere gli integratori qui proposti non equivale ad essere immuni dalla preeclampsia e che, forse, tale scelta può essere giustificata solo nel caso di forte predisposizione nei confronti della malattia.

Altrimenti, qualsiasi studio dimostri una correlazione tra l’uso di specifiche sostanze e la diminuzione dell’incidenza di una patologia giustificherebbe una serie sconfinata di misure preventive per tutti.

Come lo stesso editoriale del British Medical Journal precisa

E’ improbabile che un singolo trattamento sia efficace in tutte le donne a rischio. Con l’aumentare delle nostre conoscenze sulla malattia, emergono poi nuove opzioni terapeutiche. Negli ultimi vent’anni, aspirina a basse dosi e integratori di calcio hanno avuto qualche successo nel prevenire lo sviluppo della preeclampsia. Altri tentativi sono invece risultati deludenti, come nel caso delle vitamine antiossidanti.

Per concludere, si può dire che l’uso di integratori può essere considerato un passo verso una speranza di reale prevenzione, ma nel frattempo molte questioni sono ancora da chiarire: tra queste gli effetti che l’assunzione di L-argina e vitamine antiossidanti insieme possono comportare e le differenze di reazione tra diverse popolazioni.

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