Integratori omega 3, un aiuto in gravidanza contro l’asma

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Da anni gli scienziati sono impegnati nello studio dei benefici legati all’assunzione di omega 3. Secondo le ultimissime ricerche è finalmente diventato chiaro che arricchire la dieta con gli integratori di omega 3 in gravidanza è il sistema più naturale ed efficace per ridurre del 30 per cento le possibilità che il nascituro si ammali di asma e di bronchite asmatica, il cosiddetto respiro sibilante. Si tratta di risultati molto importanti per la salute dei nostri bambini e per la prevenzione di patologie che sono purtroppo in costante e preoccupante aumento tra la popolazione pediatrica dei Paesi Occidentali.

Nuove prospettive con gli integratori omega 3

Negli ultimi 10 anni gli studiosi si sono impegnati nella ricerca di soluzioni efficaci per la prevenzione di malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio nei bambini. Il recente studio condotto su 700 donne da ricercatori danesi del COPSACCopenaghen Prospective Studies on Asthma in Childhood– e dell’università canadese di Waterloo, appena pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, indica come intervenendo sull’ambiente di sviluppo dei bambini si possa ridurre le probabilità di sviluppare l’asma. Come ha spiegato Hans Bisgaard, primo autore dello studio e responsabile del Copsac, da tempo si studia il legame tra una dieta povera di omega 3, grassi dalle proprietà antinfiammatorie, e l’aumento di asma nella popolazione infantile dei paesi occidentali. La ricerca, come ha sottolineato lo studioso in occasione della presentazione dei lavori, è la prova significativa che le due cose sono correlate e che, aggiungendo 2,4 grammi di omega 3 ricavato dall’olio di pesce in gravidanza ogni giorno per tutto il terzo trimestre della gestazione, si riducono del 30 per cento i rischi di malattie respiratori nei propri figli.

Troppi bambini si ammalano di asma: la prevenzione comincia in gravidanza

Secondo il documento “Asma ed Allergie nel Bambino” che riporta i risultati conseguiti da un’indagine sull’asma bronchiale e sulla rinite allergica in età pediatrica, l’asma purtroppo è la malattia cronica più comune, una delle principali cause di assenze da scuola e soprattutto del ricorso ai servizi sanitari di emergenza e dei ricoveri in ospedale. Secondo i dati in Italia pare che ne soffra il 10 per cento dei bambini di tra i 6 e i 13 anni, mentre è più alto nei piccoli della fascia di età che va dai 2 ai 4 anni nei quali il rischio di ospedalizzazione risulta 14 volte più elevato che negli adolescenti. E le stime per il futuro non fanno ben sperare. Ecco perché è importante adottare le opportune precauzioni quanto prima possibile, assumere integratori di omega 3 a base di olio di pesce è un’ottima strategia che non presenta controindicazioni o effetti collaterali di alcun genere. Il nostro organismo non riesce a produrre questi acidi grassi che vanno necessariamente integrati, a maggior ragione quando il neonato si sta sviluppando durante la gravidanza della mamma.

A differenza di una dieta ricca di pesce che si porta appresso anche pericolosi inquinanti presenti nelle acque degli oceani e quindi nelle carni del pescato, gli integratori di omega 3 sono sicuri perché sottoposti a rigorosi processi di depurazione che li privano dei residui di metalli pesanti o sostanze nocive. Se poi si pensa che con l’alimentazione non se ne incamerano a sufficienza, soprattutto rispetto ai grassi saturi di cui purtroppo invece si fa incetta, diventa chiaro che le corrette proporzioni vadano ristabilite.

Gli integratori in gravidanza servono: ormai è provato

Le donne coinvolte nello studio, 736 donne alla 24 settimana di gravidanza, sono state separate in due gruppi, uno ha assunto placebo e l’altro un supplemento di 2,4 grammi di acidi grassi polinsaturi a catena lunga dell’olio di pesce, EPA e DHA: gli omega 3. Essendo uno studio dei bambini, ne è risultato che i piccini delle mamme che avevano preso l’integratore di omega 3 in gravidanza avevano il 16,9 per cento di rischi di sviluppare l’asma o la bronchite asmatica, mentre nei bambini figli di chi non avevano preso olio di pesce il rischio saliva al 23,7 per cento. I ricercatori hanno dichiarato di essere entusiasti dei risultati perché si tratta di un lavoro di prevenzione promettente su una malattia che dagli anni Settanta a oggi è raddoppiata.

Questo studio apre la strada a nuove indagini sul meccanismo che sta alla base dei benefici di e degli effetti antinfiammatori degli omega 3 in gravidanza.

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