Infertilità secondaria, la difficoltà di avere un secondo figlio

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infertilità secondaria

Per alcune donne avere un secondo bambino sembra davvero un problema. Dopo aver riempito il nido una volta, la famiglia proprio non vuole più allargarsi. Come mai? Si chiama infertilità secondaria ed è estremamente comune. Il principale responsabile sembra essere il tempo che passa: l’età della donna può ostacolare l’arrivo di un secondo bimbo, ma anche quella dell’uomo può sfavorire il concepimento.

Come si affronta questa situazione? Prima di tutto con serenità. Avere un secondo bambino è un dono prezioso e un arricchimento, ma sicuramente non può e non deve mandare in crisi una coppia. Avete già un piccolino e lui merita le vostre attenzioni. Detto ciò se questo desiderio è incontenibile, la cosa migliore è rivolgersi alla propria ginecologa o il proprio ginecologo.

Un controllo è fondamentale per verificare se sono subentrati problemi all’apparato riproduttivo, magari all’utero, alle tube o alle ovaie. Probabilmente vi verranno prescritti degli esami per verificare gli ormoni. Lo stesso percorso dovrebbe essere intrapreso dal futuro papà, perché l’infertilità non è problema solo femminile. È il caso di ricordarlo alle donne che si mortificano e si colpevolizzano. Considerate che la possibilità di concepire, dopo i 30 anni, diminuisce dell’11 percento ogni anno.

Attenzione poi a un’altra serie di problemi, che possono sembrare più banali, ma possono essere ugualmente complicati da gestire: prima di tutto il primo genito potrebbe dormire ancora nel lettone, ostacolando la vita sessuale di mamma e papà. Come sapete per restare incinta, bisogna almeno tentare, magari anche con un po’ di metodo. Poi potrebbero esserci delle preoccupazioni di carattere gestionale o economiche (possiamo permettercelo?). Infine, spesso ci dimentichiamo che il primo parto potrebbe aver lasciato il segno: un secondamento complesso potrebbe, per esempio, aver creato una lacerazione all’endometrio. Alla luce di quanto detto prendete appuntamento con il vostro specialista e probabilmente con pazienza riuscirete a essere genitori di nuovo.

Photo Credit | Thinkstock

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