Giornata della memoria, poesie e disegni dei bambini di Terezin

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Ci sono storie incredibili, che vanno al di là dell’umana comprensione e che lasciano sconvolti e senza parole. Sono le storie dei bambini del ghetto di Terezin, bimbi ed adolescenti ebrei strappati dalle braccia dei genitori e depositati durante la seconda guerra mondiale nella città-ghetto di Terezin  (Repubblica Ceca) in attesa di essere spostati nei campi di sterminio. 15 mila anime innocenti imprigionate nel ghetto prima di essere deportate ad Auschwitz e delle quali sono sopravvissute solo un centinaio.

Del loro triste soggiorno nel ghetto di Terezin rimane una commovente raccolta di documenti, per lo più poesie e disegni, che esprimono in maniera precisa e sconvolgente la consapevolezza della tragica realtà e dell’infausto destino a cui i bambini andavano incontro.

Oggi, in occasione della Giornata della Memoria, voglio proporvi alcuni di questi documenti..per non dimenticare.

Notte al Ghetto (di Anonimo 1943)

Un altro giorno è disceso all’occidente senza ritorno
nell’insondabile profondità del tempo
e già un altro uomo, prigioniero dei suoi fratelli,
è stato colpito: ora
sogna il balsamo crepuscolare di una mano
che dai suoi occhi allontani
le offese della giornata.

Benefiche sono le tenebre al ghetto
perché spengono negli sguardi
gli orrori fissati alla luce.

Il buio rampante per le strade del ghetto
avvolge i passanti nella sua sciarpa.
Una macchina solitaria, saluto di un mondo perduto,
divora la notte coi suoi occhi abbaglianti.

Dolce notte che scenda sull’anima
a lenire la piaga inasprita dal giorno.
Per la via s’avvicina
una fila di limpide ombre:
sembra che inseguano un nero nastro
intessuto di fili d’oro.

La Paura (di Eva Picková, 12 anni morta 18/12/1943)

Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!

Lacrime (di Alena Synkovà)

Lacrime
e dopo di loro la rassegnazione giunge,
lacrime
senza le quali la vita non è,
lacrime
ispirazione alla tristezza
lacrime che scendono senza tregua

 

Photo Credits | Thinkstock

Gallery | Digilander

1 commento su “Giornata della memoria, poesie e disegni dei bambini di Terezin”

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