Le ecografie da eseguire in gravidanza

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Il numero di ecografie fissato dal protocollo del Ministero della Salute che una futura mamma dovrebbe eseguire nel corso di una gravidanza normale (cioè senza rischi) è di 3. Sono prestazioni di tipo gratuito sempre che vengano effettuate presso strutture pubbliche.

La prima ecografia va eseguita entro il primo trimestre e permette di stabilire l’età dell’embrione (permettendo in questo modo, se necessario, anche di spostare la data presunta del parto), se si tratta di un parto gemellare ed è in grado di stabilire se sussistono alcune condizioni patologiche come la cosiddetta gravidanza extra uterina. Inoltre, grazie alla valutazione della traslucenza nucale c’è anche la possibilità di individuare la presenza o meno di alcune patologie cromosomiche (come la Sindrome di Down).

L’ecografia che viene eseguita nel secondo trimestre, tra la 20° e la 22° settimana di gestazione, si chiama “morfologica”. Serve a controllare e monitorare lo sviluppo degli organi del piccolo. Si tratta di un’ecografia molto importante perché il medico avrà modo di valutare anche la placenta: se non dovesse essere posizionata correttamente potrebbe infatti causare dei problemi in sede di parto (ad esempio, in presenza di una placenta previa viene sconsigliato un parto di tipo naturale).

La terza ecografia che viene eseguita intorno alla 20° settimana serve soprattutto a controllare la crescita del bambino e a stabilire se si trova in posizione podalica. In questo caso si dovrà procedere ad un’ulteriore ecografia a ridosso del parto.

Se la gravidanza dovesse protrarsi oltre la 40° settimana si può effettuare, sempre in maniera gratuita, una quarta ecografia.

Questi esami sono di tipo non invasivo e quindi non sono pericolosi né per la mamma né per il bambino. Tuttavia è bene ricordare che devono essere eseguiti solamente da personale specializzato.

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