Diagnostica per immagini: al Bambino Gesù di Roma arriva la LudoTac

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È stata subito battezzata con il nome LudoTac, una versione giocattolo che riproduce in scala l’apparecchio per la tomografia assiale computerizzata, meglio conosciuta come TAC. Perchè un’ospedale pediatrico all’avanguardia come il Bambino Gesù di Roma ha ritenuto opportuno avvalersi di un gioco simile? a Rispondere è Simonetta Gentile, del reparto Psicologia clinica del Bambino Gesù:

La permanenza in ospedale e gli accertamenti medici in età pediatrica sono eventi stressanti per il bambino e per la sua famiglia, occorre quindi ridurre l’impatto traumatico che tali esperienze possono avere sullo sviluppo psicologico dei nostri piccoli pazienti – sottolinea Simonetta Gentile, Psicologia clinica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù -. Per questo il Bambino Gesù è da sempre sensibile all’assistenza psicologica che accompagna l’iter diagnostico e terapeutico. Per stabilire un clima sereno e di reciproca fiducia e collaborazione tra operatori sanitari e pazienti occorre ridurre l’ansia legata al “non conosciuto” stabilendo una semplice e chiara comunicazione interattiva con bambino e genitori. Anche l’ambiente fisico ha impatto sul vissuto dei piccoli. Conoscerlo attraverso il gioco con modellini di strumenti reali, e meglio ancora se acceso di colori e decori, favorisce rilassamento, l’allegria e la curiosità: forza vitale potentissima nell’infanzia che proietta il bambino verso la conoscenza, la crescita e il futuro.

L’obiettivo è quello di rendere la diagnostica per immagini meno invasiva e più efficace possibile. Così come spiega il Direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini, il Prof. Paolo Tomà:

La radiologia pediatrica è il settore della radiologia che si occupa della diagnostica per immagini in pediatria. Questa sottospecialità nasce dall’esigenza che l’indagine radiologica nei bambini sia gestita con principi diversi da quella degli adulti, sia per differenze morfologiche e anatomo-radiologiche, sia per evidenti problemi di tipo protezionistico. In sintesi, è necessaria una cultura specifica, essenziale per avere l’approccio meno aggressivo nel raggiungimento della diagnosi. Con i bambini la tecnica deve essere ancora più raffinata, le sedazioni e le irradiazioni minimizzate. È per questo motivo che il Bambino Gesù si dota delle strumentazioni più all’avanguardia in grado di fornire informazioni diagnostiche altamente dettagliate e in tempi sempre più ridotti. È il caso della ultima arrivata in ospedale, la macchina per la tomografia assiale più veloce in commercio che acquisisce 2×128 strati a rotazione con una velocità massima di 458 mm/secondo e una risoluzione temporale di 75 millisecondi e che consente, ad esempio, di ottenere una visualizzazione delle coronarie anche nei neonati senza ridurre la frequenza cardiaca e senza sedazione.

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