Compravendita di neonati. Una storia agghiacciante che arriva proprio dall’Italia

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Può il desiderio di diventare genitori spingere una coppia a comprare un bambino come se fosse un oggetto? La risposta purtroppo è si. Il traffico di bambini è una realtà e non solo una finzione cinematografica. Anche nel nostro Belpaese. Lo sanno bene i carabinieri di Mondragone che hanno scoperto una vera e propria compravendita di bambini tra l’Italia e la Bulgaria.

Le “fortunate” coppie di neogenitori sono tutte italiane, le mamme invece giovani donne bulgare in avanzato stato di gravidanza che dopo aver ricevuto la “prenotazione” venivano in Italia a partorire e a consegnare la “merce” mediante un’organizzazione che faceva da tramite. Costo ventimila euro. Desiderio di avere un figlio a tutti i costi? Non mi sembra proprio. Non in tutti i casi almeno.

Una coppia di cinquantenni infatti ha esercitato il diritto di recesso perchè la bambina che avevano prenotato (presumo versando un acconto, non è così che si fa?) non era sana e tanto gli è bastato per tirarsi indietro e rispedirla in Bulgaria con la madre naturale. Ma ci sono altri bimbi, due a quanto pare, che invece vivono dal 2009 con le famiglie che li hanno comprati e adesso il tribunale dei minori dovrà decidere se lasciarli a quelli che di fatto sono i loro genitori o affidarli ad altre famiglie che aspettano da tempo di poter adottare un bambino.

Un dilemma che sinceramente si affaccia anche nella mia mente. Che tipo di genitori saranno queste persone? Sono condannabili senza appello? Togliere loro i figli che hanno voluto comprare non si ritorcerebbe esclusivamente contro questi ultimi facendone ancora una volta delle vittime innocenti? Pur senza fornire loro nessuna giustificazione mi chiedo se a questo punto sia giusto allontanare i bambini per i quali rappresentano punti di riferimento unici e assoluti. Che magari, noi non possiamo saperlo, li guardano ogni mattina al loro risveglio con lo stesso sorriso che in nostri figli, i figli portati in grembo e partoriti, riservano a noi.

Io non so proprio che pensare. E voi?

[Fonte]

Photo credit | Thinkstock

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