Il piede equino

Tutte le mamme lo sanno: i piedi sani sono il presupposto fondamentale per un corretto sviluppo psico-motorio dei bambini. Purtroppo però, ci sono dei disturbi che colpiscono i piedi dei bimbi e che suscitano ansie e preoccupazioni nei genitori. E’ il caso, ad esempio, del cosiddetto piede equino.

Cos’è il piede equino?

Il piede equino (o talipes equinovarus) è una malformazione congenita o acquisita in cui il piede è rivolto verso il basso e piegato all’interno. Il piede equino appare ruotato verso l’interno e, nei casi più seri, le dita arrivano a toccare il tallone. Generalmente, il piede affetto da tale patologia appare più piccolo rispetto a quello sano. Studi scientifici hanno evidenziato che il piede equino colpisce circa un bambino su mille e può riguardare uno solo o entrambi i piedi.

Amore e affetto per i figli sono più importanti dei beni materiali

Gli scienziati hanno testato, attraverso ricerche trasversali, condotte sui bambini e addirittura su alcuni animali, quanto siano importanti le cure parentali, le carezze e la dedizione per un piccolo.

Già uno studio presso la University of Wisconsin-Madison da Leslie Seltzer aveva affermato che per i piccoli stressati il rimedio migliore sono le coccole della mamma.

Sylvia Brody e Sydney Axelrad, una psicologa ed un educatore, hanno provato nel loro Broady Longitudinal Study poi quanto, sullo sviluppo della personalità e salute mentale del futuro adulto, influiscano il tipo di cura materna durante l’infanzia, le esperienze familiari della fanciullezza e le esperienze traumatiche prima dei diciott’anni.

Influenza H1N1, il rischio di contagio è maggiore tra bambini dello stesso sesso

Secondo uno studio condotto negli Stati uniti, è più facile che i bambini prendano l’influenza da amici e compagni dello stesso sesso piuttosto che da coetanei del sesso opposto. La ricerca, pubblicata sulla rivista PNAS, è stata coordinata dal Centro per il controllo delle malattie di Atlanta e dalle autorità sanitarie dello stato della Pennsylvania ed ha preso in considerazione un campione di 370 bambini della stessa scuola durante l’epidemia di influenza H1N1.

Come accennato, dall’analisi dei dati è emerso che la probabilità di contagio influenzale è tre volte superiore tra bambini dello stesso sesso di quanto non accada tra maschi e femmine. Inoltre, lo studio ha evidenziato che anche se il rischio di contagio è cinque volte superiore tra bambini della stessa classe, la percentuale di rischio non aumenta se ad essere ammalato è il compagnetto di banco.

La balanite

Accade di frequente che i maschietti lamentino dei piccoli fastidi al pisellino che spesso si presenta arrossato, gonfio e dolente. E’ il caso, ad esempio, della balanite.

Che cos’è la balanite?

La balanite è un’infiammazione del glande (la parte terminale del pene) causata, generalmente, da batteri, funghi o scarsa igiene. Nei bambini piccoli, il processo infiammatorio può essere scatenato anche dall’eritema da pannolino mentre nei  bambini più grandicelli la balanite può dipendere dal fatto che il bimbo non asciughi bene il pisellino dopo aver fatto pipì.

Otite nel bambino, spesso è colpa del fumo passivo

Il fumo passivo è molto dannoso per i nostri bambini. Se siete genitori fumatori, non ve ne rendete neanche conto, ma abitare in un ambiente con aria malsana è pericoloso per la vostra e la loro salute: non c’è bisogno di accendere una sigaretta a pochi centimetri dal piccolo, basta semplicemente che ne restino tracce invisibili in casa. Tra gli effetti più diffusi, ci sono le infezioni all’orecchio, in particolare a quello medio.

Questo è quanto sostiene uno studio effettuato alla Harvard School of Public Health e dal Research Institute for a Tobacco Free Society irlandese, e pubblicato su Tobacco Control, secondo cui il fumo di una sigaretta accesa in combinazione con il fumo esalato da chi fuma aumenta le particelle nocive nell’aria, contribuendo a renderla ulteriormente malsana e a mettere a dura prova la salute delle orecchie dei piccoli di casa.

Bambini e tosse, quando dare lo sciroppo

Il 3% dei bambini italiani è affetto da tosse cronica, a dirlo sono i pediatri, che si sono incontrati nei giorni scorsi a Parma in occasione dell’Expert forum in pediatria. Nel corso dell’incontro sono stati discussi i risultati dello studio SIDRIA, condotto su un campione di ventimila bambini di età compresa fra 6 e 7 anni ed oltre sedicimila adolescenti fra i 13 e i 14 anni.

Proprio secondo i dati di questa ricerca, il problema della tosse è particolarmente sentito dai bambini in sovrappeso, da quelli i cui genitori fumano entrambi e dai nati da genitori stranieri. Ma la tosse arriva per tutti indistintamente soprattutto in inverno, quando i bambini che vanno a scuola o hanno fratelli e sorelle entrano in contatto con un buon numero di infezioni virali alle quali la tosse rappresenta una reazione.

Quando i bambini russano

Contrariamente a quanto si pensa, non russano solo gli adulti ma anche i bambini. Studi scientifici, infatti, hanno evidenziato che bel il 12% dei bambini in età prescolare russa. In linea di massima, il russare è causato da un ostacolo che impedisce all’aria di passare normalmente nel naso e in gola. Nei bambini, questo ostacolo è rappresentato, nella maggior parte dei casi, dall’ingrossamento di tonsille ed adenoidi. Il russare è un segnale che non deve essere sottovalutato. La dottoressa Luana Nosetti spiega che

Spesso dietro a bambini irritabili, nervosi o che hanno problemi comportamentali, si nasconde un problema del sonno di cui il russare è un sintomo.

Perché i bambini russano?

La causa principale del russare nei bambini è l’ingrossamento delle tonsille e delle adenoidi, più frequente nei mesi invernali a causa delle continue infezioni delle vie respiratorie.

Bambini e animali domestici possono vivere insieme?

Gli uomini amano vivere in compagnia di animali domestici. Per capire se questa sia o meno una buona abitudine, quando a casa con noi sta crescendo un neonato o un bambino piccolo, è bene fare chiarezza su opinioni e notizie contrastanti che circolano in merito.

Si è spesso affermato che la presenza di un animale domestico rappresenti uno stimolo importante per la crescita affettiva e psicologica di un bambino.

Effetti collaterali del paracetamolo: diminuire il dosaggio nei bambini?

L’uso del paracetamolo nei bambini, principali assuntori di questa sostanza, per curare la febbre e alleviare dolori di vario tipo, è una pratica che da decenni è sotto ricerca dagli enti che se occupano, come l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità).

Meno di un anno fa era stata pubblicata una ricerca neozelandese, che fa capo all’Otago University di Wellington (Nz) e che ha messo in evidenza che asma e allergie nei bambini potrebbero dipendere dall’assunzione di farmaci a base di paracetamolo nei primi mesi di vita.

Il tema è tornato nuovamente alla ribalta perchè l’ente americano per il controllo sui farmaci, la Food and drug Administration (Fda) ha invitato le aziende farmaceutiche a limitare il dosaggio del paracetamolo,  dopo alcune segnalazioni di danni al fegato.

Alimentazione in gravidanza: come evitare obesità e diabete al bambino

Evidenze scientifiche mostrano che numerose e frequenti patologie nei bambini (ma anche disturbi nelle mamme e negli adulti) come obesità, diabete e ipertensione, possono essere attribuiti a squilibri avvenuti durante la gravidanza.

Nell’inverno scorso, ad esempio, i laboratori della Rockfeller University hanno reso pubblico uno studio sul fatto che un’alimentazione grassa in gravidanza predispone i bambini all’obesità.

È preferibile, pertanto, scegliere un’alimentazione magra, per evitare che, a causa degli alimenti grassi, si scatenino cambiamenti cerebrali nel feto, alterando la riproduzione di determinate proteine (chiamate peptidi oressigenici, stimolatori dell’appetito) e predisponendo il bambino a seri disturbi dell’alimentazione, come appunto l’obesità.

Allo stesso modo, un eccessivo aumento di peso durante la gestazione provoca pericoli anche per le mamme, in quanto amplifica il pericolo di andare incontro a diabete gestazionale o preeclampsia.

Osteopatia, è utile in età pediatrica?

Cos’è l’osteopatia

Come forse già sapete, l’osteopatia è una medicina complementare che cura i disturbi scheletrici e muscolari del corpo umano. Si tratta di una modalità di trattamento non invasiva e priva di effetti collaterali dal momento che non si avvale di farmaci ma consiste in manipolazioni molto delicate del corpo eseguite da un professionista, l’osteopata appunto.

L’osteopatia è adatta ai bambini?

Data la delicatezza del metodo e l’assenza di effetti collaterali, l’osteopatia si addice ai piccoli pazienti e questo sin dai primi mesi di vita.

I bambini che frequentano il nido si ammalano meno alle elementari

“Vedrai che adesso che lo porti all’asilo nido sarà sempre ammalato”. Quante di noi si sono sentite ripetere questa frase? E quante hanno dovuto constatare che questa affermazione è veritiera? Eh si perchè ammalarsi i bambini che vanno al nido si ammalano e più spesso di quelli che non lo frequentano. Tuttavia…non è detto che questo sia un danno. Anzi!

Infatti, secondo una ricerca condotta in Canada e pubblicata sulla rivista scientifica Archives of Pediatrics and Adolescent Medecine, i bambini che frequentano l’asilo nido e quindi stanno a stretto contatto con i coetanei sin da prima dei due anni e mezzo di vita si ammalano di più ma questo li rende più resistenti alle infezioni alle scuole elementari.

Influenza, il 60% dei bambini italiani è a letto

Oltre il 60% dei bambini italiani è a letto con l’influenza. A lanciare l’allarme è la Federazione italiana dei medici pediatri (FIMP) che ha messo l’accento sulle cause di questa epidemia influenzale. Secondo Giuseppe Mele presidente della FIMP la principale causa della diffusione dell’influenza è la scarsa prevenzione ed in particolare lo scarso ricorso alle vaccinazioni.

Siamo al picco massimo -ha dichiarato Mele-ormai il 60% dei bambini è a letto. Complice anche il freddo di questi giorni, quindi la scarsa circolazione dell’aria, lo smog aggrava le infezioni respiratorie nei bimbi. Quest’anno la vaccinazione anti-influenza non ha avuto l’effetto sperato perché il ricorso all’immunizzazione fra i bambini italiani si è ulteriormente ridotto. I vaccini sono un dono di Dio -continua Mele– e chi li denigra rischia di vanificare una forma di prevenzione che invece è assolutamente necessario perseguire.

Tosse nei bambini: attenzione all’abuso di sciroppi

La tosse è uno dei principali segnali di pericolo, in quanto avverte di riguardarci, perché qualcosa nel nostro corpo potrebbe compromettersi. Con la tosse l’organismo cerca di liberare la trachea o i bronchi dalla presenza di una sostanza che tende ad ostruirli o ad irritarli. È un meccanismo fisiologico di difesa: ad esempio con la tosse “grassa” o “produttiva”, al contrario che con quella “secca” si eliminano il muco in eccesso, cioè il catarro e le sostanze estranee inalate come polvere, batteri, pollini.
La tosse non è quindi sempre una malattia, a volte può essere un allarme, una reazione del corpo ad agenti irritanti di vario tipo.