Mucorrea: il muco nelle feci

L’esame visivo delle feci dei bambini è un’importante strumento a disposizione dei genitori per valutare la salute dei bimbi e in particolare del loro apparato digerente. Un  aspetto che bisogna tenere sotto controllo è la comparsa di muco nelle feci. In linea di massima, la presenza di piccole quantità di muco nelle feci è fisiologica poiché il muco viene prodotto dall’intestino per lubrificare e proteggere le proprie pareti e favorire così il passaggio delle feci. Quando, però, la quantità di muco osservata nelle feci è notevole, può segnalare delle patologie nel bambino e si parla allora di mucorrea.

Che cos’è la mucorrea?

Con il termine mucorrea si indica l’emissione di elevate quantità di muco attraverso le feci che appaiono vischiose e chiazzate di bianco. La mucorrea può avere numerose cause e può essere la spia di numerosi disturbi legati all’apparato digerente. Se si verifica un solo episodio isolato di mucorrea, il muco presente nelle feci del bambino potrebbe provenire dalle vie respiratorie.

Sangue nelle feci

Tutte le mamme lo sanno: le feci dei bambini, dal più piccolo al più grande, sono un’importante indice della loro salute. L’analisi del colore e della consistenza delle feci del bambino, quindi, è fondamentale per valutare la buona salute del bimbo e in particolare del suo apparato digerente. Un’anomalia cui bisogna prestare attenzione è, senza dubbio, la presenza di sangue nelle feci del bambino.

Preoccupazione di tutte le mamme, il sangue nelle feci ha numerose cause e dipende da molti fattori. La prima cosa che bisogna valutare in presenza di sangue nelle feci è il tipo di sangue riscontrato e in particolare se si tratta di sangue rosso vivo, scuro o mischiato alle feci del bambino. Se il sangue è rosso vivo ed è presente solo esternamente alle feci, la causa è da rintracciare nell’ultimo tratto dell’intestino.

Attenzione ai carrelli dei supermercati: sono un ricettacolo di germi

Tutte voi lo sapete: nella vita di una mamma anche una semplice attività quotidiana come fare la spesa può trasformarsi in un’impresa ardua. Questo perché, mentre per gli adulti andare al supermercato è spesso solo un’incombenza, per i bambini è divertente e lo vivono come un gioco.

Come molte di voi faranno, per “sopravvivere” alla spesa e tornare a casa con i nervi saldi,  la maggior parte delle mamme posiziona i bambini nei carrelli, negli appositi sediolini, o consente loro di trainare i carrelli lungo le corsie del supermercato. Ma fate attenzione: i carrelli dei supermercati sono un vero e proprio ricettacolo di germi e batteri. Ad affermarlo è stato uno studio dell’Università dell’Arizona, USA. I microbiologi americani, guidati dal professor Charles Gerba, hanno analizzato le condizioni igieniche dei carrelli dei supermercati e gli hanno inseriti di diritto nella lista degli oggetti più sporchi al mondo.

Casco speciale contro l’epilessia: salvata la prima bambina di 5 anni

La medicina italiana ha segnato un altro punto a favore della salute dei bambini. Possiamo anche essere orgogliosi perché, ancora una volta, gli ospedali del nostro Paese si sono dimostrati un’eccellenza nel mondo. La neurologia e la neurochirurgia del pediatrico Meyer di Firenze hanno fatto un intervento mai tentato in Italia: hanno operato una bambina di cinque anni che stava per morire a causa di gravi crisi epilettiche. Nessuno era ancora riuscito a capire quale fosse l’origine del problema.

I medici hanno percorso a ritroso un sentiero elettrico dentro il cervello per scoprire l’esistenza di una malformazione invisibile con la risonanza e gli altri esami. Tutto questo è stato possibile applicando un casco speciale, posto sopra il cranio della bimba per tenere fermi 13 elettrodi che, dopo aver fatto dei piccoli buchi nell’osso, sono stati messi a contatto della corteccia celebrale. Si chiama intervento d’impianto stereotassico di elettrodi di profondità.

Le transaminasi alte

Cosa sono le transaminasi?

Le transaminasi sono importanti enzimi che ci danno informazioni sulla funzionalità di alcuni organi ed in particolare del fegato. Nel nostro organismo è possibile distinguere due tipi di transaminasi la Alanina aminotransferasi (ALT), prodotta principalmente nel fegato e l’Aspartato aminotransferasi (AST), prodotta nel fegato ma anche in altri tessuti come il cuore, i reni, il cervello e i polmoni.

In condizioni normali, le transaminasi sono presenti nel sangue a basse concentrazioni ma può accadere che si verifichi un aumento della loro concentrazione.

Le transaminasi alte

Un innalzamento dei livelli delle transaminasi nel sangue può dipendere da diversi fattori che possono essere individuati anche in base al grado dell’aumento dei valori. Un’impennata delle transaminasi con valori 10-50 volte superiori alla norma indica in linea di massima un danno epatico.

Tosse secca e tosse grassa

La tosse è un fenomeno molto frequente tra i bambini di tutte le età. La tosse, però, di per sé non è una patologia ma un meccanismo di difesa che l’organismo attiva per difendere l’apparato respiratorio da minacce di varia natura. La tosse non è sempre uguale, proprio perché diverse sono le cause che la determinano. La tosse può essere classificata principalmente in grassa o secca ed è proprio analizzando le diverse caratteristiche di questi due tipi di tosse che è possibile stabilire le cause che li determinano.

La tosse grassa

La tosse grassa, o produttiva, è la tosse catarrale che si caratterizza proprio dalla presenza di catarro nei bronchi che, grazie al colpo di tosse, viene  spinto fuori. La tosse grassa suscita molta preoccupazione nelle mamme che tendono ad associarla a patologie serie come la polmonite.

Domani si celebra la Giornata Europea della Logopedia

Torna ancora una volta la Giornata Europea della Logopedia. L’appuntamento è domani e in tutti i Paesi dell’Unione Europea si parlerà dei problemi della comunicazione e del linguaggio. Quest’anno il tema è la sordità. Abbiamo presentato, proprio ieri, un disturbo che tocca almeno mille neonati l’anno solo in Italia e si chiama ipoacusia, ma è solo una delle tante patologie con cui i bimbi devono fare i conti. La Federazione Logopedisti Italiani (FLI), in collaborazione con il Coordinamento dei logopedisti europei (Cplol), celebra l’evento con una serie d’iniziative per sensibilizzare i pazienti alla logopedia.

Lo slogan di domani è “(Lo) senti chi parla?” e in molte regioni saranno proposti fili diretti con il logopedista, opuscoli informativi e info point allestiti in strutture sanitarie o nelle piazze. Perché è importante questa figura professionale (il logopedista)? Hanno dato una risposta alcuni esperti della Fli.

La disidratazione nei bambini

Cosa si intende per disidratazione?

Il termine disidratazione indica una perdita eccessiva dei liquidi corporei. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, sono maggiormente soggetti a disidratazione rispetto agli adulti per le piccole dimensioni e per una produzione di acqua inferiore in proporzione al peso corporeo. La disidratazione nei bambini può manifestarsi a diversi stadi: lieve, moderata e grave. Poiché l’acqua è un elemento fondamentale per l’organismo, non bisogna mai sottovalutare la disidratazione che, nei casi più gravi, può rappresentare un pericolo per la vita.

Le cause della disidratazione sono varie e sono tutte situazioni in cui si verifica un’elevata perdita di fluidi corporei e sali minerali ed in particolare: episodi di

Rete Udito per la diagnosi dell’ipoacusia neonatale

Bambini con problemi di udito, che tardano a parlare perché non sono in grado di pronunciare le prime parole. È colpa dell’ipoacusia, una malattia di cui abbiamo recentemente parlato ed è causata da una lesione della coclea, l’organo chiave dell’ascolto. Purtroppo, solo in Italia, ogni anno nascono circa mille bambini con questo disturbo e un quarto proviene dalla Lombardia. Proprio questa regione però vanta un network modello per una diagnosi precoce e un intervento personalizzato e multidisciplinare.

Si chiama Rete Udito e offre, ormai dal 2005, in circa 20 punti nascita regionali uno screening neonatale, che permette di diagnosticare la malattia congenita. La Rete Udito identifica un primo raggruppamento di strutture ospedaliere pubbliche e private lombarde attive nel campo della patologia uditiva.

Rimedi naturali per evitare mal di gola e ricadute influenzali

La primavera è alle porte e come di consueto il tempo comincia ad essere “schizofrenico”. Da un giorno all’altro ci accorgiamo che la temperatura sbalza di 10 o più gradi e che le condizioni climatiche subiscono bruschi e imprevedibili cambiamenti.

Il passaggio di stagione non è particolarmente amato dalle mamme, innanzitutto perché mette in crisi la scelta dell’abbigliamento adatto ai repentini cambiamenti dell’ambiente esterno e in secondo luogo perché l’instabilità climatica debilita anche le difese immunitarie, rendendo i bambini particolarmente vulnerabili alle intemperie. Rimessi da poco dall’influenza stagionale, sono infatti la categoria più esposta alle ricadute influenzali.

I denti dei bambini sono attaccati da una super carie

I bambini hanno dei dentini molto delicati e soprattutto soggetti a carie. Prima ci sono quelli da latte, che vanno curati con una certa attenzione affinché non vengano danneggiati, danno che potrebbe anche ripercuotersi anche sui dentini definitivi. Gli esperti sostengono che l’uso del biberon le favorisca. Ora però i ricercatori del Forsyth Institute (Usa) hanno alimentato questo problema con nuove prove scientifiche: esiste un agente patogeno responsabile di gravi carie nella prima infanzia.

Lo studio ha scoperto che il batterio sotto accusa, Scardovia wiggsiae, è presente nella bocca dei bambini con gravi carie mentre altri patogeni più noti, come ad esempio lo Streptococcus mutans, non sono stati rilevati con la stessa frequenza. Insomma, non è tutta colpa dei dolci, del biberon o di un’alimentazione scorretta.

Il Carnevale fa bene ai bambini

Manca poco più di una settimana all’arrivo del Martedì Grasso (8 marzo), giorno in cui, come da tradizione si concentrano i maggiori festeggiamenti per il Carnevale. Grandi e piccoli, in questi giorni, sono in fermento per gli ultimi preparativi: la scelta delle maschere, la preparazione dei carri e delle feste, gli scherzi da fare, le filastrocche da recitare, etcc..

Tutto deve essere pronto per una delle feste più amate dai bambini e che si è rivelata un toccasana per la loro salute psico-fisica. Parola di pediatra. Secondo Italo Farnetani, pediatra di Milano, infatti, il Carnevale stimola la creatività e la fantasia dei bambini, favorisce la socializzazione e il buon umore.

Dislessia, perchè alcuni bambini guariscono più in fretta di altri?

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che consiste nella difficoltà di lettura corretta e fluente; nel nostro paese si stima che ne sia affetto il 4% dei bambini. Il problema emerge solitamente intorno ai 5-6 anni di età, ovvero quando il piccolo fa il proprio ingresso alle scuole elementari e mostra per la prima volta evidenti difficoltà di apprendimento legate a lettura e scrittura pur presentando uno sviluppo emotivo ed intellettivo del tutto nella norma.

Il bambino affetto da dislessia specifica infatti non mostra alcun deficit intellettivo ma un differente funzionamento delle capacità cognitive legate alle abilità di lettura e scrittura. Inoltre, contrariamente a quanto si credeva un tempo, la dislessia non origina da disagi di tipo psichico nè, meno che mai, è da attribuire a pigrizia o svogliatezza; pare piuttosto sia legata ad alterazioni neurobiologiche a carico delle aree cerebrali coninvolte nei processi di lettura.

Il cuore dei neonati può “curarsi” ricrescendo

Nell’immaginario comune siamo abituati a pensare al cuore, insieme al cervello, come un organo tra i più fondamentali e forse “soggettivi”, nel senso di propri e peculiari dell’organismo che lo possiede.

Per questo molto spesso sorgono curiosi interrogativi dinanzi alle notizie di trapianto di cuore (che siano eseguiti con l’organo di un altro individuo o con l’ausilio di cellule staminali): ma non cambierà qualcosa dopo l’operazione nel modo di essere di chi l’ha subita? Non influirà in qualche modo sulla capacità di reagire alle ansie, agli stress? Non inciderà addirittura sulle emozioni di una persona?

Queste domande, forse stravaganti, spesso dovute a scarsa preparazione in materia medica, ma pur sempre lecite, non sorgerebbero però nel caso in cui, chi presenti lesioni o problemi cardiaci in generale, avesse la capacità di far ricrescere direttamente il suo stesso cuore.