Come insegnare ai bambini a non urlare quando parlano

Il vostro bambino ha il brutto di vizio di urlare? Non vi preoccupate, non è un vizio solo suo. I piccoli attraversano una fase in cui tendono ad alzare tantissimo la voce e per rivolgersi ai genitori e per giocare. Fanno talmente rumore che è difficile parlare al telefono o intrattenere una conversazione serena con altri adulti.  Lo so, cari genitori: non è facile insegnare a moderare la voce. Forse, è uno degli scogli più complicati, ma bisogna intervenire.

La prima cosa da fare è non ignorarli. Ci sono persone convinte che non dando attenzione al bambino, questo possa imparare a capire da solo che il suo atteggiamento è sbagliato. Mi spiace, ma non è così. E questa regola vale per le parolacce o per tutti quei comportamenti provocatori. I piccoli sono delle persone e vanno stimolati al ragionamento.

Giochi all’aperto, Strega comanda colore

Strega comanda colore, o Strega tocca colore, è un gioco per bambini da fare all’aperto e come (quasi) tutti i giochi appartenenti a questa categoria prevede una bella corsa; i piccoli infatti, inseguiti da una strega, dovranno essere velocissimi per raggiungere la meta che li salverà: il colore che la strega ha comandato!

Questo gioco è adatto per bambini in età scolare e prevede un numero minimo di quattro partecipanti. L’obiettivo è quello di non farsi prendere dalla strega, ovvero dal partecipante al gioco a cui è stato assegnato questo ruolo attraverso la conta.

Come si gioca

Un fumetto per bambini su guerra e nucleare

Il manga No alla guerra, No al nucleare è un libricino che dallo scorso marzo si è diffuso in Italia. Viene dal Giappone ed è stato scritto da Rokuro Haku per informare le nuove generazioni su temi importanti, come la guerra combattuta con armi atomiche, l’energia prodotta dalle centrali nucleari e le malattie causate da sostanze radioattive.

Se il periodo di crescita che va dai 6 anni in poi, fino alla fine dell’adolescenza, è quello in cui è più facile e più produttivo apprendere e se non sempre i genitori o gli insegnanti riescono a trovare il modo giusto per educare e acculturare i bambini su temi importanti, spesso vitali, un fumetto potrebbe essere un buon modo per “imparare divertendosi” o almeno per imparare e non morire di noia.

Bambini auto cosa mangiare durante viaggio

Bambini in automobile, divertirsi con i cinque sensi

Viaggiare in macchina con i bambini non sempre è un’0impresa facile. Per alcuni bambini, la macchina rappresenta un luogo affascinante, quasi magico, in cui vivere piacevoli avventure ma per altri l’automobile è un vero e proprio incubo e il tragitto una tremenda punizione.

Per affrontare al meglio il viaggio in macchina, breve o lungo che sia, ed arrivare a destinazione senza troppe difficoltà, è importante distrarre il bambino e lasciare che si diverta durante il percorso. Quando dovete affrontare un viaggio in automobile, organizzatevi in modo che il vostro bambino possa passare il tempo serenamente, magari insieme a voi. Una buona idea, soprattutto per i lunghi spostamenti, può essere quella di preparare o far preparare al bambino una borsa con i suoi giocattoli preferiti. In questo modo, il vostro bambino potrà tenersi occupato durante il viaggio.

Violenza sui bambini: arriva il kit IO mi proteggo

Come difendere i bambini dagli abusi e dalla violenza? anzi, come imparare ai bambini a difendersi? A quest’ultima domanda hanno cercato di dare una risposta esauriente gli esperti riuniti alla Mediateca di Santa Teresa da Terre des Hommes 1, in occasione della presentazione del suo kit IO mi Proteggo – strumenti a misura di bambino per la prevenzione degli abusi sull’infanzia. Dal congresso è emersa la necessità di coinvolgere direttamente i bambini nella difesa dagli abusi, mettendo a loro disposizione dei mezzi che parlino la loro stessa lingua. Si ma come? lo spiega Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes:

Giochi per bambini, lupo mangiafrutta

Lupo mangiafrutta è stato uno dei giochi più classici della mia infanzia, quando nei cortili e per le vie si vedevano giocare ancora gruppi di bambini che non conoscevano il significato della parola noia. Oggi ho pensato di riproporvelo non tanto per rispolverare insieme a voi vecchi ricordi d’infanzia ma perchè con l’estate quasi alle porte potrebbe capitarvi l’occasione (fortunata) di insegnarlo ai vostri bambini perchè si divertano un po’ con amici e cuginetti.

Lupomangiafrutta è un gioco piuttosto semplice adatto ai bambini dai quattro ai dieci anni di età; si esegue all’aperto in uno spazio abbastanza ampio in modo che i bambini, in gruppi di cinque-dieci, possano correre liberamente. Uno dei bambini viene scelto con la conta per fare il lupo mangia frutta, mentre tutti gli altri scelgono (a insaputa del lupo) un frutto a cui pensare. A gioco iniziato il lupo comincia a pronunciare il nome dei frutti che gli vengono in mente usando la seguente formula:

Ludoteca, cos’è?

Da qualche anno a questa parte sono sempre più diffuse su tutto il territorio nazionale le cosiddette ludoteche, spazi, pubblici o privati, pensati a misura di bambino con finalità aggregative, ricreative, educative e culturali. La ludoteca infatti è un luogo destinato al gioco e al divertimento per bambini e ragazzi che al suo interno hanno la possibilità di fare esperienze di socializzazione e di gioco adeguate alla loro età.

Lo spazio all’interno della ludoteca è spesso suddiviso in funzione delle fasce di età e comprende, tra le altre cose, una zona morbida per i bambini più piccoli (fino a tre anni di età), zone attrezzate con tavoli e sedie per i più grandi e laboratori per le attività manuali ed espressive. Giochi, libri, materiali per creare, colorare, ritagliare, costruire la fanno da padrone in questo nuovo punto di incontro metropolitano.

La guida antipanico per neogenitori in situazioni complicate

Quante volte vi siete trovati in situazioni estreme: il bambino ha messo in bocca un oggetto piccolo e avete paura che lo abbia ingoiato oppure ha la febbre alta e non sapete se chiamare il medico o portarlo al pronto soccorso. Sono situazioni abbastanza comuni nella vita di un genitore e spesso sono anche momenti di panico in cui non si quale sia la decisione più giusta da prendere. Arriva in aiuto a tutte le neomamme e a tutti neo-papà un manuale che passa in rassegna le angosce più comini, ma aiuta anche i genitori a trovare la soluzione di fronte ai pericoli peggiori.

Il titolo è Aiuto, mio figlio ha ingoiato un bottone ed è molto esplicativo. L’autrice è una pediatra d’urgenza, Lara Zibners che ha deciso di mettere a frutto i suoi anni di esperienza sul campo per dare una mano ai genitori. Con una nuova consapevolezza: il 50% delle volte mamma e papà si rivolgono al medico inutilmente.

Lucia Rizzi: la Tata risolvi problemi

Ogni mamma, soprattutto al primo figlio, desidera avere una tata per i piccoli consigli di tutti i giorni, specie quando il bambino non fa l’angioletto oppure sta male. Anche se la maggior parte dei pediatri sono concordi che, quando il bambino è sano, l’unica strada da imboccare nella puericultura è quella di seguire l’istinto materno, tuttavia in ognuna di noi c’è il desiderio di sapere, informarsi, chiedere il parere per prevedere o risolvere piccoli problemi con i figli.

Ecco perchè la Tata risolvi problemi, alias Lucia Rizzi, è un punto di riferimento per molte mamme che la seguono nel reality Sos Tata in onda siìu la7 e Foxlife di Sky. 69 anni, milanese, è una pedagogista, scrittrice e personaggio televisivo molto amato per i suoi consigli.

Festeggiare la pasqua con i bambini, fare l’uovo

Pasqua si avvicina e molte mamme sono desiderose di preparare una sorpresa speciale per i propri piccoli. Se anche voi siete alla ricerca di un’idea in proposito perchè non preparare in casa l’uovo di Pasqua per il vostro bambino? E’ un’operazione piuttosto facile e promette di essere anche divertente. In più, se avete due o tre cuccioli e diversi nipoti, potrete anche risparmiare qualcosina (che di questi tempi non è male). Vediamo quindi come si fa:

Uova di Pasqua, ingredienti e occorrente

  • 500 grammi di cioccolato fondente o al latte (volendo potete anche usare cioccolato bianco e nero per ottenere un bell’effetto variegato);
  • due stampi per uova di Pasqua, in plastica o in metallo;
  • un pentolino in metallo;
  • una ciotola di plastica;
  • una spatola per dolci.

Parlare con le nostre figlie

Di cosa parlavate voi da ragazzine con la vostra mamma? Se la risposta è: “Di shopping e look”, sappiate che questa tendenza non è affatto cambiata! Secondo una ricerca italiana condotta su un campione di oltre millecinquecento donne infatti, sembra che le mamme italiane parlino con le proprie figlie adolescenti più di shopping, palestre, parrucchieri ed estetisti che di altro.

A rilevare il dato è il Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano, diretto dalla nota sessuologa Alessandra Graziottin. Insieme alla cura di sè certo, precisa la Graziottin, mamme figlie intraprendono anche conversazioni relative ad amore, sesso e salute della donna ma con poca attenzione a questioni di vitale importanza come la contraccezione.

Prodotti per bambini: il marsupio porta bebè

L’arrivo della primavera, con il caldo e le giornate che si allungano, offrirà a grandi e piccini tante occasioni per uscire e stare all’aria aperta. Un alleato nelle lunghe passeggiate con il proprio bambino è, senza dubbio, il marsupio. Il marsupio porta bebè, infatti, è un oggetto molto utile che vi permetterà di portare comodamente a spasso il vostro bambino, restando con le mani libere. In linea di massima, il marsupio può essere usato dal momento in cui il bambino è in grado di tenere la testa dritta. Esistono, però, dei modelli specifici di marsupio adatti a portare in tutta sicurezza il bimbo già dai primi giorni di vita.

Caratteristiche

In commercio si trovano numerosi modelli di marsupi porta bebè di tutte le forme ed i colori accumunati da specifiche caratteristiche per garantire la comodità e la sicurezza del bambino.

Depressione da social network, attenzione ai nostri figli adolescenti

Tuttomamma è un blog che si occupa molto di neo e future mamme e dei loro piccoli. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, ci fa piacere dedicare i nostri post alle mamme che hanno già figli adolescenti. L’adolescenza è un periodo molto delicato, in cui mamma è papà sono spesso chiamati a dura prova più di quanto non accadesse durante l’infanzia dei loro, un tempo, bambini. Oggi, in particolare, parliamo di social network e degli effetti deleteri che può avere sui ragazzi il loro uso eccessivo e scriteriato, soprattutto laddove si annidano fragilità e insicurezza.

Secondo uno studio condotto presso la statunitense American Academy of Pediatrics, infatti, i ragazzi che presentano problemi comportamentali e/o un basso grado di autostima rischiano di vedere peggiorata la propria condizione a causa dei social network. Questo, secondo i ricercatori, a causa dell’inevitabile confronto con i coetanei più popolari e del rischio che si verifichino episodi di cyber-bullismo, come quello di cui è rimasta vittima una quindicenne americana, suicidatasi dopo essere stata pesantemente derisa dai compagni sul suo profilo di facebook.

Internet “in famiglia”

I bambini sono bravissimi con la tecnologia: scrivono in chat, “smanettano” con internet, giocano ai videogames con una facilità e una disinvoltura che molto spesso stupisce i genitori, i quali magari si sentono impacciati di fronte ad una tastiera o ci hanno impiegato diverso tempo per prenderci dimestichezza.

Il problema è che, specialmente nei periodi di maggiore entusiasmo per il “nuovo giocattolo“, si ha a che fare con le ricadute negative di questi fenomeni. Va da se, che per prevenire e/o risolvere i danni dell’abuso della tecnologia, bisogna conoscerli.

Proprio per questo Vodafone ha lanciato Infamiglia, un progetto per colmare il gap generazionale sull’uso dei nuovi media (gap testimoniato dalla ricerca “Bambini e Nuovi Media” condotta da People con Terres des Homes Italia Onlus, per cui solo il 18% dei genitori si trova a suo agio con la gestione del rapporto tra i figli e i nuovi media).