Un test predice l’arrivo della pubertà nei maschietti con un anno di anticipo

Il nostro bambino sta crescendo bene? Ormai è già un ometto, ma le preoccupazioni sono sempre le stesse. Diventerà un adulto sano e forte, sarà alto e starà bene di salute? Sono le classiche preoccupazioni di mamme e forse un nuovo test potrà togliere qualche ansia.  Sono infatti stati individuati i marker nel sangue in grado di predire la pubertà degli uomini con un anno di anticipo rispetto alla comparsa dei segnali clinici noti, come l’aumento del volume testicolare e la crescita in altezza dei ragazzi, conseguente l’attivazione delle ghiandole ipotalamica, pituitaria e gonadica.

A fare questa scoperta sono stati gli esperti del Dipartimento di fisiopatologia medica dell’università di Roma ‘La Sapienza’ e hanno ricordato che esistono alcuni segnali ormonali a scandire con largo anticipo la crescita: il testosterone cresce parallelamente all’altezza e le gonadotropine aumentano due semestri prima dell’aumento del volume dei testicoli.  Conoscere il momento dello sviluppo non è solo un capriccio di mamma, ha implicazioni importanti sulla salute.

Bimba nata a ventidue settimane, adesso sta bene

Angelica, una bimba nata a sole ventidue settimane di gestazione al Policlinico Umberto I di Roma, sta bene e presto tornerà a casa. La piccola pesava alla nascita, avvenuta lo scorso maggio, solo 550 grammi e ho dovuto affrontare molte traversie prima di poter essere stretta fra le braccia della sua mamma: assistenza respiratoria per due mesi, nutrizione parentale totale, numerose infezioni e somministrazione di farmaci per la chiusura del dotto di Botallo. Oggi pesa oltre tre chili e si alimenta da sola con il biberon.

Una splendida notizia che noi di Tuttomamma non potevamo non darvi. La piccola non presenta inoltre alcuna lesione neurologica visibile attraverso accertamenti strumentali, anche se bisognerà attendere qualche anno prima di capire se la nascita prematura non ha cuasato disabilità neurologiche.

Nuovo esame rivela il sesso del nascituro alla settima settimana di gravidanza

Conoscere il sesso del nascituro prima che venga al mondo. Ci sono coppie che preferiscono avere la sorpresa e aspettano il parto per scoprire se il loro bambino è un maschietto o una femminuccia, mentre ci sono genitori che non vedono l’ora di avere la notizia. Vogliono organizzare il corredino, preparare la cameretta e forse sognare come sarà con qualche certezza in più. Per loro esiste un nuovo e semplice test del sangue che può stabilire il sesso del nascituro già alla settima settimana di gravidanza. La notizia arriva dalle pagine del Daily Telegraph, secondo cui l’analisi è già disponibile in alcune cliniche private nel mondo.

L’esame è stato messo a punto da Esther Guetta dello Sheba Medical Centre di Tel Aviv e cerca nel sangue della mamma delle tracce di Dna del nascituro. Una volta trovato, il genoma viene analizzato alla ricerca di un eventuale cromosoma y, che predice la nascita di un maschietto. La cifra è abbastanza elevata, perché a seconda della clinica varia tra i 350 e i 450 euro.

I gemelli comunicano già nell’utero materno

I gemelli sviluppano fin da subito uno speciale modo di comunicare, ecco perché spesso imparano a parlare un po’ più tardi  rispetto agli altri bambini. Pensate però che i primi contatti, chiamiamole “chiacchierate”, iniziano proprio dentro il pancione, nell’utero materno. Lo sostiene uno studio condotto da ricercatori delle Università di Padova, Torino e Parma e pubblicato sulla rivista “PLoS ONE”.  La ricerca ha analizzato i movimenti fetali in cinque coppie di bimbi gemelli utilizzando l’ecografia quadridimensionale, una tecnica che permette di visualizzare i movimenti dei feti nel tempo.

Una scoperta davvero eclatante: a 14 settimane di gestazione si osservano movimenti specificamente diretti verso il gemello. Insomma, interagiscono. Questa capacità di comunicare, chiamata dagli esperti precoce socialità, potrebbe diventare materia di studio per valutare lo sviluppo dei bambini.

Una sorella rende i bambini più felici

Avere una sorella rende i figli, sia maschi che femmine, più felici e sereni. Ad affermarlo è un recente studio inglese condotto dai ricercatori dell’Ulster University, secondo cui avere una sorella rende tutti più disposti e bravi a comunicare le proprie emozioni. Nello specifico, i ricercatori hanno svolto un’indagine su 571 persone dai 17 ai 25 anni di età a cui hanno sottoposto un questionario psicologico. Dallo studio è emerso che la presenza di una sorella in famiglia crea maggiore coesione e serenità tra tutti i membri rispetto a quella che si crea se in famiglia ci sono solo figli maschi.

Ad affermare che avere una sorella rende grandi e piccini più felici c’è anche Deborah Tannen, una famosa linguista americana della Georgetown University, che ha intervistato più di 100 donne, sia figlie uniche che con fratelli e sorelle. La Tannen, nel suo saggio Tu eri la preferita della mamma! pubblicato sul New York Times, ha analizzato accuratamente i rapporti tra le donne intervistate e i famigliari e le loro conversazioni.

La dieta della mamma in gravidanza condiziona i gusti del bambino

I gusti culinari del bambino si definiscono già nel pancione. Lo avreste mai detto?  Sembrerebbe proprio che l’alimentazione della mamma non solo ha delle influenze sulla salute del piccolo, ma anche sulle sue preferenze alimentari in futuro. Non stiamo parlando di voglie, ma dell’alimentazione che seguite quotidianamente. Sull’argomento è stato scritto un libro intitolato ”How The Nine Months Before Birth Shape The Rest Of Our Lives” (Come i nove mesi prima della nascita possono formare il resto della tua vita) e raccoglie gli studi di Annie Murphy Paul.

Le ricerche rivelano che i nove mesi passati nel grembo materno influenzano profondamente la salute del bambino e il suo benessere, anche nell’età adulta. Può sembrare pazzesco, ma il cibo e le bevande che consuma, le emozioni e le tensioni che percepisce, l’esercizio che eventualmente svolge e anche il lavoro che fa  lo condivide con il piccolo che porta nella pancia.

I bambini vittime di abusi di rischiano di diventare adulti violenti

Oggi scegliamo un argomento davvero molto doloroso, ma quando ho letto questa notizia mi è sembrata giusta condividerla con voi, mamme, e sentire anche la vostra opinione. Dietro a storie di abusi e violenze sui minori può celarsi un’altra precedente storia di degrado e abusi. La tesi di alcuni ricercatori londinesi è quella che gli adulti malati, che abusano di bambini, sono in realtà dei bambini abusati, come se la violenza incorporata da piccoli si trasformi in altra violenza da grandi.

A dimostrarlo sono stati gli esperti del National Clinical Assessment and Treatment Service xhe hanno condotto uno studio su un gruppo di 27 bambini fino ai 10 anni di età che hanno molestato fratelli, amici o compagni di scuola, i classici piccoli bulli. Questi ragazzini hanno mostrato di essere mentalmente disturbati e di non essere in grado di formare delle relazioni sane.

Figli e figliastri, uguali davanti alla legge

Non c’è più distinzione tra figli e figliastri, tra bambini legittimi e naturali. Prima del ponte è stato approvato un disegno di legge delega che elimina questa distinzione da un punto di vista giuridico e prevede anche l’obbligo per i genitori di ascoltare i minori prima di adottare decisioni che li riguardano. Insomma più diritti per i figli in generale.  Il ddl si richiama all’articolo 30 della Costituzione (che al comma 1 sancisce il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli “anche se nati fuori del matrimonio”) ed è stato predisposto da una Commissione per lo studio e l’approfondimento di questioni giuridiche afferenti la famiglia.

Il testo modifica la disciplina in materia di filiazione, con il fine di assicurare una sostanziale equiparazione dei diritti dei figli legittimi con quelli dei figli naturali. Con una fondamentale innovazione nel Codice civile, la delega rende prossima la disciplina dello status unico di “figlio”, anche da un punto di vista lessicale. Sparirà la formula “nato fuori dal matrimonio”, che, non so cosa ne pensiate voi mamme, ma è davvero tremenda ed etichetta i bambini.

I-denti-kit, il progetto scolastico per insegnare ai bambini la cura dei dentini

Care mamme, quante volte avete spiegato ai vostri bambini che lavarsi i denti con cura è importante? Immagino, ormai non si possano più contare. Per fortuna la scuola ci viene incontro con un nuovo progetto interministeriale che si chiama ‘Scuola e salute’ e ha come obiettivo diffondere i principi della sana alimentazione, di una vita equilibrata in armonia con l’ambiente, della lotta al fumo, ma anche della corretta igiene orale.

Ai nostri bambini verrà, nelle classi Elementari e Medie, quindi spiegato  com’è fatto il cavo orale, quali sono i principali ‘nemici’ dei denti e come si possono combattere per mantenere la propria bocca in salute. Per questo motivo è stato creato un kit, scaricabile anche dai siti internet istituzionali, che gli insegnanti potranno utilizzare come meglio credono, a seconda della loro disciplina e delle caratteristiche delle loro classi scolastiche.

Easy-baby, il canale Sky per le neo mamme

Si chiamerà Easy baby e andrà in onda dall’8 novembre sul canale 137 il nuovo spazio di Sky tutto dedicato ai neo genitori; per tutto l’arco delle 24 ore pediatri, psicologi, educatori e animatori si alterneranno per dirci cosa e come fare per crescere al meglio i nostri figli. Più precisamente, ad occuparsi dell’aspetto medico-scientifico sarà il pediatra milanese Piero Biondi, dell’ospedale Niguarda, che condurrà il programma “Buongiorno dottore“, mentre le declinazioni psicologiche, ludiche e sociali dell’essere genitore verranno affrontate soprattutto nel talk show Genitori si diventa che andrà in onda tutti i giorni.

Non poteva poi mancare il programma dedicato alla moda per neo e future mamme, Pret à bebè e meno che mai quello diedicato ai genitori vip, Genitori sotto i riflettori. Per chi invece continua a chiedersi come si sopravvive all’arrivo dei gemelli è previsto addirittura un reality show (e come poteva mancare anche questo!) dal titolo, appunto Gemelli

Il gruppo sanguigno condiziona il concepimento

Numerosi studi hanno confermato che la fertilità femminile dopo i 30 anni crolla quasi del 50%. Un ostacolo davvero grande per tutte quelle donne che attendono, prima di cercare un bambino, di stabilizzare la loro vita professionale e lavorativa. Ora, una ricerca americana, ha trovato un nuovo legame che potrebbe in parte essere d’aiuto a programmare la gravidanza.  Secondo le analisi condotte dall’Albert Einstein College of Medecine di New York su 560 donne, sotto i 35 anni sottoposte a trattamenti per migliorare la fertilità, le signore che hanno gruppo sanguigno zero possono avere difficoltà di concepimento.

Non è una regola fissa, non fatevi prendere dal panico. Conosco tante donne 0 che hanno avuto splendidi bebè, semplicemente, in alcuni casi, può esserci  una relazione tra fecondità e gruppo sanguigno: di base il campanello d’allarme può manifestarsi con un numero inferiore e di più bassa qualità di ovuli.

Dopo il quinto mese il bambino dorme quanto i genitori

Notti in bianco cullando il vostro bambino? Ci sono genitori che non ne hanno dimenticata neanche una e futuri genitori che dormono beati, conviti che presto non potranno chiudere più neanche un occhio. Non è proprio così ed è anche inutile fasciarsi la testa. Secondo un nuovo studio pubblicato su Pediatrics, dopo i primi tre mesi di notti insonni, forse, c’è la possibilità di dormire. Infatti, dopo questa prima fase, il bambino dovrebbe dormire normalmente.

A sostenere questa tesi sono la dottoressa Jacqueline Henderson e i colleghi dell’Università di Canterbury a Christchurch, che hanno scoperto che i bambini seguono ritmi diversi per il sonno notturno. E’ inutile credere che ci siano delle regole fisse, valide per tutti:  c’è il bambino che inizia a dormire regolarmente dopo due mesi, e c’è quello che lo fa dopo tre e, infine c’è quello che ha il sonno leggero e probabilmente non sarà, anche da grande, un gran dormiglione. Questo cosiddetto sonno regolare andrebbe dalla mezzanotte alle cinque del mattino. Cinque ore tirate, quelle che in teoria ha bisogno il corpo umano per essere in forma.

Figli maschi: i preferiti dalle mamme

Quando una coppia scopre di aspettare un bambino inizia fin da subito a fantasticare sul sesso del nascituro. I futuri genitori, però, sanno che il sesso del loro bambino non è poi cosi importante e che il loro amore per il bimbo prescinde da tutto e anche dal fatto che sarà maschio o femmina. Allo stesso tempo, è un luogo comune, soprattutto in Italia, che le mamme hanno un debole per i figli maschi e che questi, a loro volta, sono più mammoni delle femmine.

Uno studio britannico condotto dal sito internet NetMums, ha evidenziato, in effetti, che le mamme preferiscono i figli maschi e che hanno nei loro confronti un comportamento diverso rispetto a quello che hanno con le figlie femmine. Le mamme, infatti, secondo i ricercatori britannici, si dimostrano più dolci e tolleranti verso i loro figli maschi e sono più disposte a perdonare loro sbagli e malefatte.

Halloween: zucche di carta da realizzare in casa con i bambini

Anche quest’anno, il prossimo 31 ottobre, si festeggerà Halloween. Uno degli aspetti più divertenti e coinvolgenti di questa festa, che affascina grandi e piccini, è sicuramente quello di decorare la propria casa per creare un’atmosfera da brivido in sintonia con la tradizione. Un’idea davvero carina al riguardo, può essere quella di realizzare a mano alcune decorazioni di Halloween insieme ai propri bambini, sfruttando anche l’occasione per tenere i pupi occupati in queste giornate d’autunno. Tra le numerose decorazioni possibili oggi vogliamo proporvene una carina e sfiziose da realizzare facilmente a casa con l’aiuto dei più piccoli.

Zucca-origami di carta

Le zucche non possono mancare in una casa che festeggia Halloween ed ecco  un’idea divertente per realizzare delle simpatiche zucche di carta con la tecnica degli origami.