Erbe medicinali contro coliche e acidità di stomaco in gravidanza

erbe contro coliche in gravidanza

La crescita dell’utero durante la gestazione mette a dura prova l’apparato gastrointestinale della futura mamma, provocando coliche stitichezza, problemi digestivi, e accumulo di gas. Per fortuna, un aiuto contro questi fastidi arriva dalle erbe medicinali utili per combattere i problemi digestivi e di acidità di stomaco. Per facilitare la digestione in gravidanza è bene anche seguire un’alimentazione sana senza cibi troppo grassi o fritti, e bere latte o prodotti alcalini per contrastare l’acidità di stomaco.

Come dicevamo in precedenza, la fitoterapia propone diversi rimedi naturali contro questi disturbi, grazie alle erbe medicinali in grado di contrastare coliche e bruciori di stomaco; tra le erbe migliori per questa funzione ci sono: la camomilla, dalle proprietà calmanti e antinfiammatorie, e la cedrina, utile per alleviare i problemi digestivi.

In alternativa a queste due erbe, potete ricorrere, sempre previa approvazione del medico, agli infusi, come quelli a base di finocchio e melissa e di finocchio e camomilla.

Le infezioni alle vie urinarie in gravidanza

infezioni vie urinarie in gravidanza

Qualche tempo fa avevamo affrontato l’argomento cistite in gravidanza, un disturbo piuttosto diffuso tra le gestanti e anche molto fastidioso; purtroppo, però, la cistite non è l’unica infezione delle vie urinarie che può colpire una donna in gravidanza, già sottoposta ad una diversa situazione ormonale e ad un tono muscolare dell’apparato urinario più ridotto.

La prima cosa da fare in questi casi è rivolgersi al medico che, innanzi tutto, dovrà accertare se la paziente aveva già sofferto in passato di queste patologie; il primo consiglio utile in caso di infezioni è quello di urinare spesso, evitando di farlo solo quando il bisogno diventa impellente; questo è importante perché si evita che l’urina ristagni nella vescica. Anche dopo i rapporti sessuali è bene urinare in modo da non fare arrivare i batteri all’uretra.

La gravidanza protratta

gravidanza protratta

Si parla di gravidanza protratta quando il periodo di gestazione supera le 42 settimane complete, ovvero 294 giorni; esistono due tipi di gravidanza prolungata: quella biologicamente protratta, cioè quando è prolungata sia l’età gestazionale che quella concezionale, e quella cronologicamente protratta quando è solo l’età gestazionale ad essere prolungata.

Nel primo caso, il protrarsi della gestazione si ricollega ad anomalie dei fattori che provocano l’inizio del travaglio, e anche a causa di una predisposizione genetica; nel caso della gravidanza cronologicamente protratta, il prolungarsi della gestazione avviene spontaneamente, soprattutto nelle donne con cicli mestruali irregolari.

Le contrazioni: come e perché

monitoraggio-fetaleOggi voglio parlarti delle contrazioni, la manifestazione più concreta del fatto che stai per raggiungere il momento del parto. Molte donne non riescono durante la gravidanza a capire veramente come si presentino le contrazioni, infatti alcune lamentano degli indurimenti momentanei della pancia, altre non capiscono se è il loro utero che si contrae oppure se i disagi che sentono sono dovuti ai movimenti troppo bruschi del bambino. In realtà non esiste una regola vera e propria per capire se si tratta di contrazioni ma vediamo di cercare di capire meglio di cosa parliamo, innanzi tutto dobbiamo distinguere tra le contrazioni da travaglio e le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks, quest’ultime iniziano di solito nell’ultimo trimestre di gravidanza, appunto si verificano con degli indurimenti della pancia, e servono per prepare l’utero al lavoro del parto, non sono dolorose ne regolari.

L’artrite reumatoide in gravidanza non è un problema se è controllata

artrite reumatoide gravidanza

Le donne che soffrono di artrite reumatoide possono tirare un sospiro di sollievo: secondo un recente studio, se la patologia è ben controllata, la gravidanza procederà in maniera normale. I rischi concreti per un bambino la cui madre è affetta da artrite reumatoide sono la nascita prematura e un peso più basso rispetto alla norma; tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Arthritis and Rheumatism, questo avviene solo se la madre assume cortisonici e se la malattia non è controllata. 

I medici dell’Erasmus MC, University Medical Center di Rotterdam hanno esaminato 152 donne affette da artrite reumatoide e hanno rilevato che l’età gestazionale era più bassa nelle gestanti che assumevano prednisone e che il grado di attività della patologia influiva direttamente sul peso del bambino alla nascita; nelle donne in cui la malattia era ben controllata, la gravidanza proseguiva normalmente come per le donne sane.

Il calcio in gravidanza

calcio in gravidanza

In gravidanza l’assunzione di calcio è molto importante perché viene utilizzato per costruire lo scheletro del feto; proprio per questo è necessario integrarne la quantità, altrimenti il feto sottrarrà il minerale dalle ossa e dai denti della mamma, causando, così uno squilibrio. Inoltre, un adeguato apporto di calcio con la dieta, riduce i fattori che potrebbero causare malattie materno-fetali, ma non solo: il calcio ha un ruolo fondamentale anche nella regolazione dei valori della pressione.

Per tutti questi motivi l’assunzione di calcio in gravidanza deve essere aumentata tramite una dieta ad hoc, ovvero consumando latte e latticini, legumi e vegetali a foglia verde. Il fabbisogno giornaliero di calcio in gravidanza è di 1,5 grammi al giorno, praticamente 0,5 grammi in più di quello che avrebbe bisogno una donna non in stato interessante.

Fibre in gravidanza: perché fanno bene

fibre in gravidanza

Le proprietà delle fibre in gravidanza sono molteplici: innanzi tutto aiutano a svuotare l’intestino in modo da lasciare lo spazio vuoto nell’addome per il bambino, e poi perché evitano la formazione di gas e alleviano il senso di gonfiore, ma non solo; gli alimenti ricchi di fibre sono anche buone fonti di vitamine e di minerali, che, oltre a scongiurare il pericolo di emorroidi e stitichezza, permettono un corretto sviluppo degli organi del bambino.

Tra gli alimenti ricchi di fibre sono da segnalare le mele, le pere, il pane e le fette biscottate integrali, il muesli, i legumi, i cereali e le verdure; per facilitare l’assorbimento delle fibre è necessario bere tanta acqua, vale a dire minino due litri al giorno.

I corsi di preparazione al parto, la presenza del padre è importante

corsi preparazione al parto palermo

Oggi più che mai l’attesa di un figlio si configura per molte donne come una delle fasi di vita più delicate, non solo dal punto di vista fisico, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista psicologico; la gravidanza e, quindi, la nascita, impongono infatti un ripensamento radicale degli equilibri pre-esistenti tanto nella donna, quanto nella coppia e/o nella famiglia già costituita laddove ci siano altri figli.

Inoltre, come accennavo qualche giorno fa, oggi le future madri non si “limitano” più come un tempo a chiedersi se il proprio figlio sarà sano, confidando per questo nel buon Dio o nella sorte, ma già dal primo istante in cui apprendono di essere in gravidanza si sentono sovraccariche di ansie, paure, aspettative e responsabilità che le loro madri probabilmente non sentivano; almeno non negli stessi termini.

Trucchi e creme in gravidanza sono sicuri?

truccarsi in gravidanza

Le future mamme si sa sono tutte bellissime; da un lato perchè la loro felicità è tale da renderle semplicemente raggianti, dall’altro perchè, questo è vero soprattutto durante il terzo trimestre, gli ormoni attivati dalla gestazione sono in genere una mano santa per la bellezza di pelle e capelli. Tuttavia moltissime donne, ed è giustissimo che sia così, durante la gravidanza non intendono rinunciare all’abitudine di curare il proprio aspetto con fondotinta, cipria, fard, rossetto e rimmel.

D’altra parte, a differenza di quanto abbiamo visto appena ieri a proposito dell’uso di tinture per capelli in gravidanza, non sembrano esistere particolari controindicazioni all’uso di cosmetici comuni come quelli che abbiamo appena citato; io stessa quando aspettavo mio figlio ho continuato tranquillamente a truccarmi come al solito. L’unica accortezza necessaria per non nuocere alla salute del feto, come abbiamo visto ieri, sembra essere quella di evitare smalti e acetoni, soprattutto nel corso dei primi cinque mesi.

Le tinture per capelli in gravidanza

tinture per capelli in gravidanzaLa gravidanza è oggi più che mai una delle fasi più delicate nella vita di una donna; a differenza di quanto accadeva un tempo infatti di fronte alla scoperta di attendere un figlio cominciano ad affollarsi nella mente della futura madre, accanto al più che naturale “Sarà sano?”, una serie di interrogativi solo in apparenza superficiali: molti riguardano il divieto o meno di consumare alcuni tipi di alimenti (si vedano i frutti di mare), altri l’opportunità di continuare a ricorrere durante l’attesa alle cure estetiche che “prima” ci eravamo sempre concesse certissime della loro innocuità. Sono tantissime ad esempio le future mamme che chiedono al ginecologo se possono continuare a tingersi i capelli durante la gravidanza o se questo possa nuocere in qualche modo alla salute del nascituro.

In effetti, quando ci si tinge i capelli le sostanze contenute nei coloranti possono penetrare nell’organismo, seppure in minima parte, e raggiungere il feto attraverso la placenta; questa “invasione” potrebbe mettere a repentaglio la salute del piccolo, soprattutto quando le tinte impiegate contengono sostanze quali ammoniaca e resorcina. Si comprende quindi quanto sia sconsigliabile ricorrere alle tinture per capelli in gravidanza, perlomeno nel primo trimestre quando il feto è nella fase di formazione degli organi.

Gravidanza, quando può essere definita a rischio

gravidanza a rischio

Una gravidanza viene definita a rischio quando sono presenti delle condizioni che potrebbero compromettere la salute del bambino o della futura madre; tali condizioni possono essere legate sia a problemi dell’apparato genitale presenti prima della gravidanza quali stenosi pelvica, cistoma ovarico, malformazioni uterine e infezioni genitali, sia a precedenti episodi di aborto o parti prematuri cui si aggiungono, quali fattori di rischio, l’età ella donna, inferiore a 17 anni e maggiore dei 35, malattie ereditarie, autoimmuni o infettive, obesità, diabete, cardiopatia, ipertensione, deficit nella nutrizione, o epatite.

In alcuni casi però il rischio insorge mentre la gravidanza è in corso ed è definito sia da malformazioni del feto, problemi della placenta (previa o insufficienza placentare), incontinenza cervico-istimica (il collo dell’utero si dilata precocemente), ipossia del feto (carenza di ossigeno nel sangue), che da condizioni quali gestosi, minacce d’aborto,   gravidanza protratta, assunzione di droghe, alcool e fumo ed esposizione ad agenti nocivi.

La minaccia di parto pretermine

minaccia di parto pretermine

Il parto pretermine o parto prematuro è una condizione che si presenta nel 5-10% dei casi di gravidanza e si verifica quando il piccolo viene al mondo prima della trentasettesima settimana di gestazione compiuta; purtroppo, come tutte noi ben sappiamo, è un problema ostetrico molto importante poichè associato ad elevata mortalità e morbilità infantile; ovvero non sempre i piccoli nati prematuramente riescono a sopravvivere e talvolta la loro nascita precoce ne segna profondamente le condizioni di salute.

In caso di parto prematuro spontaneo non è sempre possibile stabilire le cause che lo hanno determinato, ma sembra esistano diversi fattori di rischio sia materni (primiparità, basso peso pre-gravidico, precedenti sanguinamenti, anomalie cervicali e uterine, anemia, stress psicologico, fumo, uso di droghe o alcol, patologie quali diabete e ipertensione, attività lavorativa pesante o stressante), che legati alla gravidanza in atto (gravidanza gemellare, gestosi, ritardo di crescita fetale, malformazioni fetali, insorgenza di attività contrattile).

Le minacce d’aborto

minaccia d'aborto riposo

Come è facile intuire, con il termine minaccia d’aborto si fa riferimento al rischio, per la futura mamma, di andare incontro entro breve tempo all’interruzione spontanea di gravidanza (aborto spontaneo). Si tratta di una condizione piuttosto frequente e rappresenta sempre motivo di grande preoccupazione per la gestante, tuttavia, parlo in base alla mia personale esperienza, avere delle minacce d’aborto all’inizio della gravidanza non significa assolutamente che questa venga necessariamente pregiudicata; io stessa ho temuto di perdere il mio bambino nelle prime settimane, ma grazie alla terapia prescrittami dal ginecologo e a qualche giorno di riposo tutto è andato per il meglio.

Ciò premesso, è possibile riconoscere una minaccia d’aborto in atto dai tipici sintomi che consistono in perdite ematiche vaginali e dolori al basso ventre e a livello della regione lombo-sacrale:

L’aborto spontaneo

embrione3

Con il termine aborto spontaneo si fa riferimento all’interruzione prematura e non voluta della gravidanza entro il termine di 25 settimane più 5 giorni; nella maggior parte dei casi però l’aborto spontaneo si verifica nel terzo trimestre di gravidanza, ovvero nelle prime 12 settimane di gestazione, e interessa il 15-20% delle gravidanze.

In genere quando l’aborto si verifica nelle prime settimane di gravidanza, si assiste all’espulsione completa di ciò che i medici definiscono materiale abortivo, ovvero la placenta e l’embrione; è questo l’aborto spontaneo completo che può manifestarsi con emorragia e dolore al basso ventre. I sintomi però scompaiono in pochi giorni e la successiva visita ginecologica non evidenzia alcuna traccia di gravidanza, al punto che una donna che non sapesse ancora di aspettare un bambino potrebbe ritenere che il sanguinamento doloroso coincida con la comparsa delle mestruazioni.

In caso di aborto spontaneo incompleto invece il materiale abortivo viene espulso dall’utero della donna solo in parte, in questo caso quindi l’emorragia e i dolori dovuti alle contrazioni uterine persitono fino a quando il ginecologo non interviene per eliminare i residui della gravidanza attraverso il raschiamento o l’isterosuzione.