Cambiare spesso l’aria in classe migliora la salute e il rendimento scolastico del bambino

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Si sta per tornare sui banchi di scuola e soprattutto i bambini dovranno rimettersi a studiare. Un recente studio del Berkeley Lab, in California, ha dimostrato che aprire spesso le finestre in classe migliora parecchio la ventilazione e riduce il numero di assenze per malattia degli studenti. Un piccolo gesto: cambiare l’aria. Deve essere questa la regola per salvaguardare la media scolastica e la salute dei nostri piccoli.

Dall’indagine, condotta su 162 aule di 28 scuole elementari,  i ricercatori si sono accorti che se l’aria viene fatta circolare in misura adeguata, le assenze diminuiscono del 3,5 percento l’anno. Per avere dei numeri un po’ più consistenti, vuol dire un risparmio di 80  milioni di dollari in cure, babysitter e costi per i giorni di lavoro persi dai genitori. E non è solo quello, meno malattie vuol dire anche bambini più robusti, più sani e più felici.

Lo studia ha identificato una ventilazione pari a 7 litri al secondo per studente. Detto così da mettere in pratica è un po’ complesso, ma sarebbe sufficiente, a ogni cambio dell’ora, cambiare anche l’aria. Danilo Cottica, responsabile del Centro ricerche ambientali dell’Area di Igiene Ambientale e Industriale dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia, ha commentato al Corriere della Sera:

Se non c’è un sistema di trattamento dell’aria interna – che peraltro in caso sia presente va mantenuto in perfetto stato ed efficienza – è importante ventilare le aule aprendo le finestre al mattino presto, quando non c’è il traffico delle auto che portano i bimbi a scuola. Se l’aria viene cambiata quando fuori c’è il picco di inquinamento, infatti, l’effetto diventa negativo perché entra lo smog.

Anche questo può essere un problema, perché secondo Cottica le conseguenze possibili possono essere un aumento di allergie, riniti, irritazioni oculari, problemi respiratori, ecc. E ha aggiunto:

Purtroppo, non esistono regolamenti veri e propri per tutelare l’ambiente scolastico nel nostro Paese. In Francia sono state definite linee guida per classificare le scuole in base alla qualità dell’aria e identificare procedure per ridurre l’inquinamento interno; in Italia tutto è lasciato al buonsenso degli insegnanti, anche se il progetto GARD Italy (Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases) per la prevenzione delle malattie respiratorie si sta in parte ispirando alle iniziative francesi.

Photo Credit | ThinkStock

 

 

 

 

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