Bambini al sole, le regole per esporli correttamente

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Esporsi al sole correttamente è un atto di responsabilità, soprattutto se si sta parlando della salute dei propri bambini. Devono essere protetti in modo particolare i neonati, i piccoli a rischio tumore, affetti da fotodermatiti e sottoposti a terapia sistemica foto sensibilizzante. Perché i bambini devono essere fotoprotetti?

Da un punto di vista clinico, bisogna considerare che la quantità di melanina prodotta nei primi anni di vita è minima e aumenta con il passare del tempo. L’esposizione intensa in giovane età (al di sotto dei 15 anni) esercita effetti assai più nocivi e favorisce lo sviluppo di tumori cutanei. Sembrerebbe, secondo alcuni studi, che il rischio melanoma è spesso determinato dal modo in cui si è preso il sole da piccolini. Considerate poi che un neonato non è in grado di raffreddare il suo corpo correttamente e rischia, oltre a scottarsi, anche gravi colpi di calore.

Come si proteggono i bambini? Prima di tutto utilizzando un solare giusto. Ecco i consigli dei medici dell’ospedale Bambin Gesù, queste sono le regole per acquistare il prodotto giusto:

  • Scegliere antisolari con un ampio spettro di assorbimento, che copra tanto la banda dei raggi UVA che degli UVB;
  • Preferire i prodotti con fattori di protezione più alti tenendo presente che non esistono protezioni o schermi totali e che per legge la protezione massima dichiarabile è di 50 per gli UVB. Per gli UVA non ci sono ancora metodi standardizzati;
  • Valutare la resistenza all’acqua, al sudore e la persistenza del prodotto; lo schermo va comunque applicato ripetutamente;
  • Scegliere un prodotto ben tollerato e cosmeticamente accettabile onde evitare il rifiuto da parte del bambino

Dovete poi considerare il fototipo cutaneo. Di solito i bambini rientrano tra le pelli più chiare e delicate ( (I, II, III) che richiedono fattori di protezione più elevati. Evitate poi di portare il bimbo in spiaggia tra le 11.30 e le 16.

Photo Credit | Thinkstock

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